Se potessi tornare di nuovo al college, mi concentrerei su due aree:
imparare a scrivere e a parlare in pubblico.
Niente nella vita è più importante dell’abilità di comunicare in modo efficace.
(Gerald L. Ford, Presidente USA)
Immaginiamoci la situazione: il nostro “Bravo Specialista” (ovviamente di chiara fama) ha guidato un gruppo di lavoro in una ricerca durata anni, su un tema qualsiasi, ad esempio: “come misurare lo sviluppo della società” (una bagattella, giustappunto…) ed è ormai giunto alla fine dei suoi guai: tutti i sistemi di raccolta dati sono stati attivati, reti di comunicazione velocissime permettono di accentrare una mole di informazioni (o, più semplicemente, di dati…) che verranno elaborate da un modello matematico-statistico di una complessità mai vista.
Finalmente si possono trarre le prime conclusioni, estrapolare le prime classifiche, valutare l’andamento negli ultimi anni e, udite udite, azzardare ipotesi del tipo “se facciamo questo accadrà quello…” !
Il nostro “Bravo Specialista” è pronto, e, il giorno scelto per la presentazione mondiale (un luminoso lunedì di primavera, subito dopo pranzo…) sale sul podio davanti ad un folto gruppo di rappresentanti del più alto livello della politica mondiale (ONU? G-8? G-n? ), accende la sua bella lampada luminosa, fa abbassare le luci, posiziona il lucido trasparente (la prima volta si sbaglia, lo mette al contrario, ma ovviamente lo gira immediatamente…) e inizia un’approfondita disamina di tutti gli aspetti metodologici e matematici che hanno permesso di raggiungere l’incredibile risultato.
Dopo circa due ore, arrivando alle conclusioni, alza lo sguardo e rimane “leggermente” perplesso: la sala è semivuota, intravede la maggioranza delle persone presenti impegnate nella lettura di un giornale o della posta elettronica (con un palmare…), sente un brusio proveniente dall’atrio dove tutti gli assenti si sono riuniti per parlare tra loro, a piccoli gruppi, del più e del meno (e dell’andamento dei rispettivi campionati sportivi…).
Conclusione: la ricerca viene presto accantonata e messa in un cassetto, aggiunta ad un infinito elenco di “indicatori compositi usati a livello internazionale”, citata da altri “bravi specialisti” nei loro lavori, ma come impatto sulla realtà : ZERO………
Autore
Marco Trapani
Università degli Studi di Firenze (Italy)