Autofluorescenza dei tessuti molli del cavo orale

La fluorescenza è una proprietà tipica di alcune molecole, chiamate fluorofori, in grado  di assorbire luce e riemetterla a una lunghezza d’onda maggiore. Nella pratica clinica,  i fluorofori esogeni sono sostanze fluorescenti somministrate dall’esterno che si accumulano  in specifici tessuti o si legano a specifici bersagli biologici, mentre i fluorofori  endogeni sono sostanze fluorescenti normalmente presenti nei tessuti, che danno  luogo al fenomeno dell’autofluorescenza. Sono autofluorescenti, per esempio, le proteine  di struttura (collagene, elastina) e alcune molecole coinvolte nel metabolismo cellulare  (NADH, FAD). Nell’ultimo periodo, in ambito odontostomatologico, sono emerse  nuove tecniche basate sulla valutazione dell’autofluorescenza allo scopo di facilitare  la diagnosi precoce delle lesioni orali pre-maligne e maligne. Dopo la visualizzazione dell’autofluorescenza, infatti, la mucosa orale normale appare verde, mentre le lesioni displastiche appaiono scure rispetto al tessuto sano circostante. Questa differenza è spiegata da cinque cambiamenti fenotipici che coinvolgono la fluorescenza epiteliale e stromale con la progressione della displasia:

  1. decomposizione della matrice collagene, dovuta alla scomparsa dei ponti di collagene;
  2. riduzione della fluorescenza del FAD, a seguito dell’aumentata attività metabolica epiteliale;
  3. neoangiogenesi correlata alla progressione della lesione, che determina un aumento del flusso ematico (aumentato assorbimento a 410 nm);
  4. aumentato scattering nucleare, con conseguente riduzione della fluorescenza epiteliale;
  5.  ispessimento dell’epitelio.

La metodologia attualmente in uso è di facile impiego e non risente delle variabili legate all’esperienza dell’operatore: la curva di apprendimento, infatti, è estremamente breve e il disagio per il paziente è praticamente nullo. Gli obiettivi delle tecniche che valutano l’autofluorescenza dei tessuti del cavo orale sono la migliore visualizzazione della mucosa orale e la diagnosi precoce di ogni potenziale anomalia della mucosa, soprattutto delle lesioni potenzialmente maligne o cancerose.

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Autori
Massimo Peruzzi*
Anna Netti*
Gianna Maria Nardi**
Gianfranco Favia*
Felice Roberto Grassi*
Rosario Serpico***

* Università degli Studi di Bari, Dipartimento di Odontostomatologia e Chirurgia, direttore professore Giovanni Rizzo
** Università degli Studi ‘La Sapienza’ di Roma
*** Seconda Università degli Studi di Napoli