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Si richiama l’attenzione sull’opportunità di informare il soggetto fragile sulle attività di
monitoraggio attivo che si intendono programmare a suo favore, richiedendone il
consenso preventivo.
Fase 3
Riguarda la formazione e l’informazione dei caregiver individuati a livello locale a cura
dei Servizi socio-assistenziali e del MMG, secondo il servizio prevalente di riferimento.
In particolare al caregiver verranno fornite:
- indicazioni precise su dove reperire le informazioni sull’andamento del caldo;
- presentazione del protocollo di monitoraggio (Box A) e dei riferimenti per la
richiesta di interventi urgenti (MMG, eventuale call center, Guardia medica,
118, ecc.). Inoltre verrà fornita la lista dei sintomi da malattia da calore (Box
B), utile per la precoce individuazione dell’eventuale comparsa di sintomi e per
la successiva attivazione dei servizi di emergenza;
- numeri di riferimento dei Servizi (socio-assistenziali per chi è in carico ai
medesimi; delle cure domiciliari sanitarie e MMG per chi è in carico al ser-vizio
sanitario).
Fase 4
L’applicazione del monitoraggio attivo sulla base delle indicazioni riportate nel Box A
“Suggerimenti per l’adozione di attività di monitoraggio in relazione ai livelli di rischio
climatico, ad uso del caregiver”, dovrà essere periodicamente verificato e se
necessario supportato, in particolare nei casi di elevato livello di rischio previsti nei
bollettini previsionali dell’ARPA, da parte dei Servizi identificati nella fase 2
“Identificazione e presa in carico degli anziani fragili in relazione agli accertati bisogni
socio-sanitari ed alle caratteristiche della rete di supporto.”
L’esperienza condotta in occasione delle emergenze estive ed invernali nella città di
Torino, consiglia l’adozione di un sistema di sorveglianza sanitaria da utilizzare nei
fine settimana ed in occasione delle festività infrasettimanali.
Al riguardo i MMG potranno segnalare ai Medici della continuità assistenziale, i casi ad
elevato rischio avvalendosi dell’apposita scheda (Figura A) da inviarsi via fax (o per
e-mail se la centrale è dotata di un indirizzo utilizzabile allo scopo) alla Centrale
Operativa della Guardia Medica, presso la quale verrà istituito un registro di consegna
per i casi ad elevato rischio, per il passaggio delle informa-zioni ai turni successivi.
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