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Enumerazione
L’enumerazione non è propriamente una figura di ripetizione, ma la colloco fra queste perché l’effetto che
si vuole ottenere è il medesimo; consiste nell’elencare una serie di punti e argomenti in modo “coordinato”
e senza alcuna aggiunta di articoli, aggettivi, altro.
In pratica è un modo per “enfatizzare” i punti di un “indice” di argomenti, in maniera che l’attenzione sia
concentrata su ognuno di essi senza distrazione.
L’enumerazione può precedere o seguire una frase che da il senso e il significato a tutto l’elenco. Esempi:
“furti, estorsioni, rapine, violenza: ecco alcuni aspetti della grave crisi sociale e morale della nostra società”
(in questo caso notare anche che l’elenco è posto in “climax”)
“Quali le ricompense dell’atleta ? Oro, argento, bronzo, legno”
(in questo invece l’ordine segue un anti-
climax)
Figure Tecniche
Captatio benevolentiae.
E’ la classica operazione con cui il presentatore cerca di ottenere la benevolenza del pubblico attraverso
varie tecniche: può avvenire all’inizio (normalmente) ma anche alla fine, in base al momento che il
presentatore ritiene più critico (all’inizio per facilitare l’avvio della presentazione, alla fine per ridurre il
possibile contrasto nella normale fase di “question & answer”.
Forme di captatio benevolentiae classiche sono i ringraziamenti, le scuse, ma anche il cercare una forma
di “associazione” con il pubblico, come ad esempio il ricorrere a immagini e colori nella presentazione che
richiamino la località o l’organizzazione di cui si è ospiti.
Climax
Più che una figura si può (o meglio, si deve) considerare un metodo per costruire la progressione di un
intero discorso.
La climax (il termine in greco Klimax, scala, è femminile) consiste nell’ordinare gli argomenti secondo un
criterio di “crescendo”, usando, ad ogni “scalino”, termini sempre più “incisivi”, praticamente “in
crescendo”. Esiste anche la tecnica inversa, ossia l’anticlimax, che consiste nell’usare all’inizio i termini e
gli argomenti più incisivi, e via via “calare”, in una sorta di scala in discesa.
Concessione
E’ una figura argomentativa con cui si concede, si ammette, che la tesi “avversa” sia corretta.
L'ammissione può essere ipotetica (es.: concediamo, ammettiamo pure che... tuttavia, non si potrà non
riconoscere che...) o, in particolare, riguardare elementi secondari del problema trattato.
“Restringendo le pretese, abbandonando certe tesi, rinunciando a certi argomenti, l'oratore può rendere la
sua posizione più forte, più facile a difendersi, e dar prova nel corso del dibattito contemporaneamente di
fair play e di obiettività” (Perelman, 1966)
Enfasi
L’enfasi consiste nel porre in particolare rilievo un termine o una frase.
“Per l'oratore e per l'attore” (Lausberg, 1969) “l'enfasi semantica si identifica con un "aumento di intensità
della voce e dei gesti". Nelle lingue moderne, la parola enfasi assume questo significato che ha la sua
origine nel linguaggio tecnico degli attori”.
Il termine coincide oggi con una particolare forma di elocutio emotiva, esclamativa, iperbolica, esagerata,
affettata, sentenziosa ecc. in relazione alle circostanze del discorso, al tono e alle sottolineature espressive
con cui si vuole “marcare” una parola o un concetto.
Interrogazione
L'interrogazione è una particolare modalità del discorso, sottolineata dall'intonazione ed eventualmente dal
coinvolgimento di uno o più interlocutori; si usano in senso retorico quando non presuppongono una
effettiva richiesta di informazione, ma un assenso o un diniego già implicito nella domanda.
Esempi: “Non è forse vero che Dante fu un grandissimo poeta?” (Il destinatario è inchiodato all'assenso
perché l'asserzione è indiscutibile). “Dobbiamo forse dimenticare gli eroi caduti per la causa?” (Il diniego è
dovuto a un comune credo ideologico.)