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L’importante sarà essere brevi, usare le giuste intonazioni e enfasi, e, al termine, fare una breve pausa,
per dare alle persone il tempo di comprendere la battuta e di reagire: è ovvio che se proseguiamo
immediatamente il nostro discorso senza un minimo di pausa potremo avere due effetti, entrambi
indesiderati: o il pubblico non capisce la battuta (e questo, invece di “scaldarlo” lo raffredda ancora di
più), oppure si perde l’inizio del nostro proseguimento.
L’uso dell’umorismo e dell’ironia è decisamente sconsigliato in un ambito formale, o dove la nostra figura
di presentatori ha una rappresentanza e un significato formale; in questi casi è controproducente ricorrere
all’umorismo, che apparirebbe fuori luogo, con l’effetto di squalificare la nostra presentazione.
Un altro aspetto è legato alle presentazioni in contesto internazionale, dove dobbiamo usare una lingua
“standard” come l’inglese: è molto complicato, per non dire impossibile, fare dell’umorismo o dell’ironia
in una lingua che non sia la propria, e quando tra l’altro non è neanche la lingua di molti degli
ascoltatori.
Simbolo
Borges sottolineava che
Ogni linguaggio è un alfabeto di simboli il cui uso presuppone un passato che
gl'interlocutori condividono
: il concetto di “simbolo” è affine a quello di allegoria, ma in questo caso è
maggiormente sottolineato l’aspetto di immagine. Lo studio della simbologia, o meglio del significato
attribuito ad ogni simbolo, è oggi oggetto della disciplina denominata Semiotica.
Per simbologia non si deve intendere solo l’utilizzo di “segni” stilizzati che richiamano (attraverso un
meccanismo di significazione) un particolare concetto, come, per esempio, il segno = inteso come
“uguale”, ma anche una trasposizione da parole che avrebbero un senso ordinario (come “agnello”) in un
senso traslato, culturalmente inteso, di tipo simbolico (agnello = “purezza”); di questi simboli se ne può
dare un elenco sempre e comunque parziale, e, soprattutto, condizionato da elementi di natura culturale,
geografica, religiosa, politica, linguistica più o meno infiniti:
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Acqua: incostanza, trasparenza, leggerezza.
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Agnello: dolcezza, innocenza, purezza, ingenuità, Gesù, sacrificio.
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Airone (cicogna, gru): vigilanza, affetto filiale, messaggero, in oriente l’airone bianco, insieme alla
cornacchia nera, rappresenta il binomio Yin-Yang.
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Albatros (convenzionale dopo le Fleurs du mal): genio malinconico.
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Alce: resistenza, forza, energia del guerriero, tornado.
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Allodola: allegria.
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Anatra: immortalità, felicità coniugale, fedeltà, bellezza.
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Ancora: speranza, fedeltà, salvezza, stabilità, tranquillità, buona fortuna,
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Angelo: bontà, protezione divina, annuncio del cielo.
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Ape: lavoro, zelo, industriosità.
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Aquila: potenza, dominio, impero, genio.
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Aquila dalla testa bianca: USA
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Arcobaleno: ambientalismo.
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Asino: bestialità, semplicità, mediocrità;
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Asino scalciante: Partito Democratico USA.
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Azzurro: infinito, perfezione, ideale, mondo spirituale.
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Bilancia: giustizia, equità.
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Bue: forza, fatica paziente, ricchezza e sacrificio.
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Caduceo: medicina.
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Campana: preghiera, religione, allarme.
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Cane: fedeltà, vigilanza, intelligenza.
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Capra: fertilità, vitalità, energia inesauribile, stupidità.
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Catena: legame, servitù, tirannia, unione, discendenza.
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Catena spezzata: libertà, liberazione.
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Cavallo: vittoria, parola di Dio, fedeltà, morte (cavallo nero).
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Cedro: salute, longevità.
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Cenere: morte, rovina, vecchiaia.
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Cerchio: continuità, perfezione, infinito, chiusura, alleanza.
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Cervo: fierezza virile, annuncio, messaggio divino.
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Chiave: mezzo per conoscere il mistero, la verità.
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Chimera: fantasia, immaginazione.
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Cicala: imprevidenza (dell'artista in particolare), prodigalità.
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Cigno: elevazione morale, resurrezione, fecondità, spirito di sacrificio.
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Clown: condizione umana.
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Colomba: amore (simbolo di Venere), pace, perdono, Spirito Santo.
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Colonna: aiuto, collaborazione.