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vulnerabili, soprattutto nelle grandi aree urbane (IPCC 2007). Numerosi studi
epidemiologici hanno evidenziato un aumento della mortalità nella popolazione
generale durante le ondate di calore, con un impatto maggiore in particolari
sottogruppi caratterizzati dalla presenza di alcune caratteristiche individuali che ne
aumentano la suscettibilità agli effetti del caldo. Valutazioni sull’impatto dell’ondata di
calore del 2003 in Europa hanno stimato più di 70.000 morti in eccesso in 12 Paesi
europei, con effetti maggiori registrati in Francia, Germania, Spagna e Italia (UNEP
2004; Robine 2008) a carico soprattutto delle persone sole, di età maggiore di 75
anni, affette da malattie croniche, con disabilità funzionale e che vivevano in aree
urbane con basso livello socio-economico (Brücker 2005). La scarsa capacità dei
sistemi sanitari di affrontare l’emergenza dell’estate 2003 ha evidenziato la necessità
di pianificare e predisporre adeguate linee di azione per la prevenzione e il
contenimento dei danni alla salute, ponendo una particolare attenzione ai sottogruppi
più a rischio. I medici e gli operatori socio-sanitari nella loro attività assistenziale
devono tenere conto del caldo come fattore di rischio per l’insorgenza di patologie e
per l’aggravamento delle condizioni di salute della popolazione. È importante che le
conoscenze sul fenomeno siano continuamente aggiornate e che gli interventi di
assistenza sanitaria vengano pianificati tenendo conto delle evidenze disponibili.
In Italia, a partire dal 2004, il Ministero della Salute ha avviato una serie di iniziative
per la prevenzione dell’impatto delle ondate di calore sulla salute della popolazione.
Tra le prime attività, il Ministro ha dato incarico a un ristretto gruppo di esperti,
coordinati dalla Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria di redigere linee di
indirizzo per affrontare in maniera efficace l’emergenza caldo.
Il presente documento, aggiornando le precedenti linee di indirizzo, si rivolge alle
Istituzioni (Regioni, Province e Comuni), ai medici di medicina generale, ai medici
ospedalieri, ed in generale a tutti gli operatori socio-sanitari coinvolti nell’assistenza e
nella gestione delle fasce di popolazione a rischio.
Il documento ha le seguenti finalità:
-
sintetizzare le evidenze attualmente disponibili sui fattori di rischio associati al
caldo e alle ondate di calore e sugli interventi efficaci per la prevenzione dei
relativi effetti;
-
fornire raccomandazioni, modelli e strumenti operativi, basati sull’evidenza
scientifica, per l’implementazione di piani locali di prevenzione degli effetti del
caldo sulla salute;