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Il sistema di monitoraggio degli accessi al Pronto Soccorso
Dal 2012 il Ministero della Salute ha attivato, in via sperimentale, il monitoraggio degli
accessi al Pronto Soccorso in 10 città; il sistema prevede la trasmissione al CCN dei
dati relativi agli accessi al Pronto Soccorso per cause non traumatiche della
popolazione residente nel periodo di attività dei sistemi di allarme (15 maggio-15
settembre). Le informazioni sono rilevate, a seconda della disponibilità dei dati, su
base aggregata (n° accessi giornalieri per genere e classe di età) o su base individuale
anonima (informazioni rilevate: genere, data di nascita, età, diagnosi principale di
dimissione, esito, comune di residenza). I dati sono trasmessi al CCN a cadenza
settimanale o, in occasione di ondata di calore, con cadenza giornaliera. L’analisi dei
dati in occasione di ondata di calore permette di stimare l’incremento del numero di
accessi giornalieri come differenza tra il numero di accessi osservati e di quelli attesi
sulla base dei dati della serie storica resa disponibile per ogni città.
Gli studi condotti per valutare l’impatto del caldo sulla salute attraverso i dati dei
sistemi dell’emergenza sanitaria hanno evidenziato un incremento degli accessi al
Pronto Soccorso durante i periodi di ondata di calore tra la popolazione anziana (età
≥75 anni) e i bambini di età compresa tra 0 e 4 anni. Le cause più frequenti degli
accessi sono il colpo di calore , lo squilibrio elettrolitico, la sindrome nefrosica,
l’insufficienza renale acuta, le malattie cardiovascolari e respiratorie. In diversi paesi
europei sono attivi sistemi di sorveglianza basati sulla rilevazione in tempo reale delle
informazioni sul ricorso alle strutture di emergenza per alcune cause specifiche
utilizzate come indicatori dell’impatto del caldo estremo sulla salute: disidratazione,
ipertermia, iponatremia, insufficienza renale.
Questi sistemi sono ritenuti uno strumento importante per la sorveglianza in tempo
reale della morbilità associata alle ondate di calore e l’attivazione in tempi rapidi della
risposta all’emergenza in caso di condizioni climatiche avverse.