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2.1.6 Principi generali e componenti del Piano di prevenzione locale
Il momento dell’azione dovrà essere condiviso e pianificato, ai vari livelli (nazionale
regionale, locale), prima del verificarsi dell’evento, affinché i diversi soggetti coinvolti
siano preparati e, consapevoli del proprio ruolo, siano in grado di assumersi le
rispettive responsabilità.
I piani operativi sviluppati a livello locale devono prevedere interventi differenziati in
base al livello di rischio climatico ed al profilo di suscettibilità della popolazione
.
Sulla base delle indicazioni fornite dall’OMS e dall’analisi di numerosi piani e protocolli
operativi preparati a livello locale negli anni più recenti, di seguito si forniscono alcune
indicazioni di massima, utili alla realizzazione, ove possibile, di modelli operativi
uniformi sul territorio nazionale a livello di Regioni, Comuni e Aziende sanitarie.
Nell’Allegato B sono riportati alcuni esempi di specifici protocolli operativi sviluppati in
alcune città incluse nel Piano Operativo Nazionale per la prevenzione degli effetti del
caldo sulla salute.
Gli elementi fondamentali per disegnare un piano di prevenzione possono essere così
riassunti: identificazione delle categorie a rischio, definizione dei livelli di allarme,
pianificazione della preparazione e della risposta, compresa la comunicazione del
rischio e, non ultimo, la formazione professionale degli operatori coinvolti.
Il piano deve indicare, inoltre, gli attori, i ruoli, le responsabilità e le risorse, la
tempistica, le modalità di intervento e gli indicatori per la valutazione dei risultati;
deve definire gli strumenti di coordinamento, procedure e modelli operativi attivabili
nelle fasi di allerta e/o emergenza.
In particolare, è necessario che ogni piano indichi le seguenti componenti principali:
interventi di tipo organizzativo e strutturale, che corrispondono alle misure da
adottare prima dell’estate, specialmente a livello di Aziende sanitarie locali e
Comuni (es. identificazione dei centri di riferimento locale che si assumano la
responsabilità della definizione dei bollettini giornalieri con i livelli di allarme e
dell’attivazione della rete di referenti locali; identificazione delle strutture e dei
servizi coinvolti e loro adeguamento strutturale e funzionale, in modo da essere
operativi quando viene diffuso l’allarme; organizzazione delle forze in campo
presenti sul territorio (Protezione civile locale, Associazioni di volontariato, ecc);
inoltre devono essere definiti gli elementi indispensabili per un piano di
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