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informazione e comunicazione al pubblico, ai professionisti e ai servizi direttamente
coinvolti;
interventi finalizzati a migliorare la capacità di risposta delle strutture e dei servizi
coinvolti nell’emergenza, che corrispondono alle procedure da attivare a cascata in
situazione di allarme/emergenza (ad esempio protocolli operativi che contengono
indicazioni che prevedano la progressiva mobilitazione di risorse e personale per il
potenziamento delle prestazioni e dei ricoveri in situazioni di emergenza);
meccanismi e sistemi specifici di valutazione delle iniziative intraprese, tramite
un’opportuna scelta di indicatori di realizzazione e di risultato, in grado di fornire
informazioni sull’andamento del piano e dei benefici che si registreranno sul
territorio in seguito agli interventi effettuati. In tal senso ogni Piano dovrebbe
definire:
indicatori/interventi di monitoraggio delle azioni del piano
indicatori/interventi di valutazione dell’efficacia delle misure intraprese
_ indicatori/interventi di valutazione (ex post) dell’impatto degli effetti sulla salute
della popolazione target
Nella Tabella riassuntiva n.15 è riportato a scopo indicativo uno schema delle
principali attività di prevenzione/assistenza da sviluppare ai diversi livelli.
A livello di Regione
Numerose Regioni hanno preparato piani di prevenzione e protocolli operativi modulati
sui livelli di rischio meteoclimatico e sul profilo di fragilità della popolazione. Nel
protocollo sono indicati gli interventi e le procedure da attuare a cascata sul territorio
nelle diverse fasi dell’emergenza, per garantire la sorveglianza e l’assistenza delle
persone più a rischio e coordinare le varie attività, come la mobilità per i “ricoveri di
sollievo” degli anziani fragili.
Il piano contiene anche chiare indicazioni per sviluppare interventi di informazione e
comunicazione rivolti alla popolazione e attività di formazione del personale socio-
sanitario.
Si sottolinea la necessità di adottare il piano di prevenzione con opportuno anticipo,
rispetto all’inizio della stagione estiva, definendo procedure, compiti e responsabilità;
in particolare è opportuno individuare uno o più responsabili del piano stesso e
definire strumenti e modelli operativi per facilitare l’integrazione dei servizi di
assistenza sanitaria e sociali, nonché il coordinamento dei diversi attori, ai vari livelli