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PREVENZIONE DELLA CARIE
PREMESSA
La promozione della salute, ivi compresa quella orale, rappresenta un fattore di crescita
socio-culturale e deve essere basata su interventi multidisciplinari con il coinvolgimento di
diversi attori (pediatri, neonatologi, odontoiatri, igienisti dentali, insegnanti, genitori,
caregiver).
Corretti atteggiamenti e comportamenti adottati sin dall’età pediatrica permetteranno al
bambino di maturare le decisioni più idonee per migliorare il proprio stile di vita, tutelando
così la salute.
a promozione dell’allattamento al seno, di stili di vita salutari, di una dieta appropriata,
rappresentano tutti fattori importanti per favorire e mantenere una buona salute generale e
orale.
In considerazione del fatto che, tramite il pediatra di libera scelta, il Sistema Sanitario
Italiano garantisce agli individui in età evolutiva l’assistenza sanitaria primaria, ciò
consente di attivare in modo capillare, già dall’età pediatrica, strategie di prevenzione delle
più importanti patologie sì da favorire un miglior livello di salute.
In Italia, la prevalenza della patologia cariosa nella popolazione in età evolutiva,
suggerisce di definire tale popolazione, nel suo complesso, potenzialmente a rischio di
carie.
La carie è una delle malattie croniche più diffuse in tutto il mondo (Harris
et al.
, 2012; Do,
2012). ’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sollecita, quindi, la realizzazione di
studi epidemiologici nazionali per monitorare lo stato di salute orale in gruppi di
popolazione specifici suddivisi per età.
Durante gli anni 2004 e 2005, il Centro di Collaborazione OMS per l’Epidemiologia e
l’Odontoiatria di Comunità (Milano) ha condotto uno studio epidemiologico su scala
nazionale mirato a raccogliere dati riguardanti la salute orale negli individui di 4 anni
(5.538) e 12 anni (5.342) rappresentativi della popolazione italiana. Tali età sono state
scelte come indice dello stato di salute orale della dentatura decidua e permanente in età
pediatrica, cos come indicato dall’OMS.
’analisi dei dati raccolti ha rivelato che la prevalenza della carie in questi gruppi si
attestava al 21,6% per gli individui di 4 anni e al 43,1% per gli individui di 12 anni (tabella
2) (Campus
et al
, 2009a) (Campus
et al
, 2007a).
Una tale diffusione della patologia, anche se sostanzialmente in linea con i traguardi
formulati dall’OMS per il 2010 (Hobdell
et al.
, 2000), appare ragguardevole, tenendo conto
che il peso maggiore è a carico della patologia attiva.
Nel 2007, il Centro di Collaborazione OMS per l’Epidemiologia e l’Odontoiatria di
Comunità ha condotto per conto del Ministero della Salute, nell’ambito di un pi ampio
progetto dal titolo “Sperimentazione territoriale di un programma integrato di Oral Health”,
un censimento delle strutture odontoiatriche afferenti al Sistema Sanitario Nazionale, della
relativa
forza
lavoro
e
delle
prestazioni
effettuate
(
)
.
Analizzando i dati raccolti con
il censimento e confrontandoli con i dati di prevalenza della carie nella popolazione di 4 e
12 anni (tabella 2), possibile formulare importanti considerazioni riguardanti l’offerta
odontoiatrica del SSN (tabella 3) rispetto alla reale necessità terapeutica della popolazione
pediatrica.
Partendo dalla prevalenza di carie riscontrata nelle due età campione e rapportandola alla
popolazione italiana della stessa età, è possibile ottenere una valutazione presunta del
numero di individui malati (359.755 individui malati di 4 e 12 anni). Pertanto, se le
1,2,3,4,5 7,8,9,10,11,12,13,14,15,16,...38
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