Come preparare una presentazione di successo - page 90

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anche evitare latte, burro, miele, uova e simili, quindi molte preparazioni (es.
dolci) per essere “vegane” richiedono di essere preparate solo con farine, olio,
marmellate e simili.
In definitiva può essere “molto” difficile predisporre un menù che accontenti tutti; è anche vero che chi ha
particolari problemi di salute e/o religiosi e/o etici normalmente è la prima persona che provvede in
autonomia alla relativa attenzione.
Può essere, in ogni caso, segno anche di “attenzione” verso i partecipanti prevedere, nelle domande di
iscrizione, una specifica sezione per poter segnalare all’organizzazione tali problemi,
Notare che per motivi di “privacy” non è opportuno chiedere se sono presenti esigenze di tipo religioso,
etico o filosofico; tali persone normalmente ovviano alle loro esigenze ripiegando su menù di tipo
vegetariano o, in casi limite, vegano
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.
Per il nostro caso “4”, ossia una presentazione tesa ad ottenere una “approvazione”, l’aspetto
“ludico/conviviale” ovviamente sarà prevalente, soprattutto se l’ “attenzione” dei partecipanti non sia un
aspetto particolarmente rilevante.
In questo contesto nel lunch si potrà inserire un primo e/o un dolce più elaborato, eventualmente
indirizzarsi su specialità regionali e/o tipiche, nonché inserire anche del vino di qualità.
Sarà da tenere in particolare evidenza l’aspetto “edonistico”, con una maggiore cura alla presentazione
dei piatti e all’ambientazione: sala apparecchiata, posti seduti, illuminazione e qualità della sala…
Fisiologia
Fisiologia umana ? si, e su due fronti: dobbiamo conoscere bene le nostre reazioni fisiologiche e le
reazioni fisiologiche del pubblico.
Dobbiamo sapere se per noi è meglio parlare al mattino o al pomeriggio
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, cosa è meglio mangiare e/o
bere (facile dire di evitare pasti pesanti, ma quanti sanno che un succo di ananas “lubrifica”, beninteso in
senso figurato, le corde vocali ?), cosa è meglio evitare (ed ognuno di noi potrebbe avere degli alimenti
che gli provocano “borborigmi”, così come è meglio NON essere digiuni, per lo stesso motivo).
Quindi pochi ma facili suggerimenti:
Non cambiare le proprie abitudini alimentari (orari e tipo di alimentazione) a causa di un “evento”
di presentazione
Evitare di bere liquidi troppo acidi (limonata, aranciata) perché possono dare problemi sia di
acidità che di “bocca secca”
Evitare comunque, almeno dal giorno prima, una alimentazione che sappiamo essere per noi
pesante: no quindi a fagioli, maiale, cassöla e simili specialità: meglio lasciarle per dopo, magari
per festeggiare l’evento finito al meglio.
Evitare al Break di assumere solo caffè: è meglio prendere almeno anche un pezzo di salato e di
dolce.
Evitare al Lunch di mangiare troppo; limitarsi al massimo; NON DIGIUNARE; evitare, se presente,
di bere vino.
Farsi mettere a disposizione abbondante acqua da bere durante la presentazione, ma :
o
Assolutamente non acqua gassata
o
Assolutamente non acqua troppo fredda
Sull’altro fronte è necessario valutare le capacità fisiologiche del nostro pubblico: un relatore accorto dovrà
tenere sempre in debito conto quali siano i tempi migliori per ottenere lo scopo: alcune regole di massima
per inquadrare il problema.
Attenzione alla durata della presentazione: è opportuno rimanere entro i 45-50 minuti; se proprio
l’argomento è molto vasto si deve prevedere di dividere in due la presentazione (trovando un
buon punto di pausa) tramite un opportuno intervallo.
Mai presentare argomenti “importanti” subito dopo pranzo: quello eventualmente è il momento
delle “domande e risposte”, dato che
o
l’attenzione è minore, grazie al naturale effetto post-prandiale,
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Il vegetariano oltre ai vegetali tollera nella propria dieta anche prodotti di origine animale, come formaggi, uova,
burro; il vegano, per motivi etici, assume esclusivamente prodotti di origine vegetale.
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l’umanità, a mio avviso, si divide in gufi e allodole: le allodole intorno alle 5:00 sono già sveglie e pimpanti, prima
di recarsi in ufficio hanno già fatto ginnastica, tagliato l’erba del prato, lavato la macchina, letto il giornale… i gufi
cominciano invece a “carburare” intorno alle 10:30-11… in compenso alle cinque del pomeriggio le allodole stanno
già ciondolando e non sono più capaci di fare due più due, mentre i gufi intorno alle undici di sera danno il meglio di
se stessi, pronti a continuare fino a notte fonda… già da questa semplice osservazione un Project Manager che si
rispetti dovrebbe qualificare le risorse di cui dispone, per sapere quando è meglio sfruttare ognuna di esse.
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