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anche evitare latte, burro, miele, uova e simili, quindi molte preparazioni (es.
dolci) per essere “vegane” richiedono di essere preparate solo con farine, olio,
marmellate e simili.
In definitiva può essere “molto” difficile predisporre un menù che accontenti tutti; è anche vero che chi ha
particolari problemi di salute e/o religiosi e/o etici normalmente è la prima persona che provvede in
autonomia alla relativa attenzione.
Può essere, in ogni caso, segno anche di “attenzione” verso i partecipanti prevedere, nelle domande di
iscrizione, una specifica sezione per poter segnalare all’organizzazione tali problemi,
Notare che per motivi di “privacy” non è opportuno chiedere se sono presenti esigenze di tipo religioso,
etico o filosofico; tali persone normalmente ovviano alle loro esigenze ripiegando su menù di tipo
vegetariano o, in casi limite, vegano
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.
Per il nostro caso “4”, ossia una presentazione tesa ad ottenere una “approvazione”, l’aspetto
“ludico/conviviale” ovviamente sarà prevalente, soprattutto se l’ “attenzione” dei partecipanti non sia un
aspetto particolarmente rilevante.
In questo contesto nel lunch si potrà inserire un primo e/o un dolce più elaborato, eventualmente
indirizzarsi su specialità regionali e/o tipiche, nonché inserire anche del vino di qualità.
Sarà da tenere in particolare evidenza l’aspetto “edonistico”, con una maggiore cura alla presentazione
dei piatti e all’ambientazione: sala apparecchiata, posti seduti, illuminazione e qualità della sala…
Fisiologia
Fisiologia umana ? si, e su due fronti: dobbiamo conoscere bene le nostre reazioni fisiologiche e le
reazioni fisiologiche del pubblico.
Dobbiamo sapere se per noi è meglio parlare al mattino o al pomeriggio
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, cosa è meglio mangiare e/o
bere (facile dire di evitare pasti pesanti, ma quanti sanno che un succo di ananas “lubrifica”, beninteso in
senso figurato, le corde vocali ?), cosa è meglio evitare (ed ognuno di noi potrebbe avere degli alimenti
che gli provocano “borborigmi”, così come è meglio NON essere digiuni, per lo stesso motivo).
Quindi pochi ma facili suggerimenti:
•
Non cambiare le proprie abitudini alimentari (orari e tipo di alimentazione) a causa di un “evento”
di presentazione
•
Evitare di bere liquidi troppo acidi (limonata, aranciata) perché possono dare problemi sia di
acidità che di “bocca secca”
•
Evitare comunque, almeno dal giorno prima, una alimentazione che sappiamo essere per noi
pesante: no quindi a fagioli, maiale, cassöla e simili specialità: meglio lasciarle per dopo, magari
per festeggiare l’evento finito al meglio.
•
Evitare al Break di assumere solo caffè: è meglio prendere almeno anche un pezzo di salato e di
dolce.
•
Evitare al Lunch di mangiare troppo; limitarsi al massimo; NON DIGIUNARE; evitare, se presente,
di bere vino.
•
Farsi mettere a disposizione abbondante acqua da bere durante la presentazione, ma :
o
Assolutamente non acqua gassata
o
Assolutamente non acqua troppo fredda
Sull’altro fronte è necessario valutare le capacità fisiologiche del nostro pubblico: un relatore accorto dovrà
tenere sempre in debito conto quali siano i tempi migliori per ottenere lo scopo: alcune regole di massima
per inquadrare il problema.
•
Attenzione alla durata della presentazione: è opportuno rimanere entro i 45-50 minuti; se proprio
l’argomento è molto vasto si deve prevedere di dividere in due la presentazione (trovando un
buon punto di pausa) tramite un opportuno intervallo.
•
Mai presentare argomenti “importanti” subito dopo pranzo: quello eventualmente è il momento
delle “domande e risposte”, dato che
o
l’attenzione è minore, grazie al naturale effetto post-prandiale,
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Il vegetariano oltre ai vegetali tollera nella propria dieta anche prodotti di origine animale, come formaggi, uova,
burro; il vegano, per motivi etici, assume esclusivamente prodotti di origine vegetale.
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l’umanità, a mio avviso, si divide in gufi e allodole: le allodole intorno alle 5:00 sono già sveglie e pimpanti, prima
di recarsi in ufficio hanno già fatto ginnastica, tagliato l’erba del prato, lavato la macchina, letto il giornale… i gufi
cominciano invece a “carburare” intorno alle 10:30-11… in compenso alle cinque del pomeriggio le allodole stanno
già ciondolando e non sono più capaci di fare due più due, mentre i gufi intorno alle undici di sera danno il meglio di
se stessi, pronti a continuare fino a notte fonda… già da questa semplice osservazione un Project Manager che si
rispetti dovrebbe qualificare le risorse di cui dispone, per sapere quando è meglio sfruttare ognuna di esse.