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Il problema della rumorosità è spesso trascurato, ma per una presentazione in una stanza di piccole
dimensioni, con 5-6 persone (tipica presentazione a carattere commerciale) la rumorosità del proiettore
(provocata dalla ventola di raffreddamento della lampada) può essere piuttosto noiosa; è da tenere
presente che il volume del suono viene misurato con una scala logaritmica, e che in pratica raddoppia
ogni 3 dB; quindi un proiettore che dichiara 35 dB ha una rumorosità doppia di uno che ne dichiara 32!
Ad oggi i migliori proiettori stanno sotto i 27 dB, e minore è il valore meglio è.
Altro aspetto da non trascurare è l’emissione di calore: i proiettori utilizzano una lampada ad
incandescenza che deve dissipare molto calore, e sono normalmente dotati di una ventola che emette un
soffio di aria calda; è bene prestare attenzione che tale soffio non vada addosso ad uno dei partecipanti
(quando siamo seduti tutti intorno ad un tavolo e il proiettore è posizionato, purtroppo, sul tavolo stesso)
oppure sulla bottiglia d’acqua (che diventerebbe ben presto calda, e quindi molto sgradevole da bere).
Nella scelta del proiettore influiscono anche molti altri fattori, tra cui la qualità della riproduzione
dell’immagine (dovuta alla circuiteria e all’elettronica), la tipologia di lente, la connessione, il rapporto
distanza/dimensione schermo….
Alcuni proiettori possono proiettare un immagine con una diagonale di 2 m. da solo 4 mt di distanza, altri
necessitano di 5 o 6 mt, e quindi la scelta sarà condizionata anche in base alle dimensioni della sala.
Infine, sempre a proposito del proiettore, una raccomandazione che risale al periodo storico delle
“lavagne luminose” : controllare sempre di avere una lampada di ricambio: è vero che la loro durata è
molto più lunga di quella delle vecchie lampade ad incandescenza, ma non sono eterne, e non si
esauriscono quando sono spente…
Schermo
Un altro elemento importante, associato al proiettore, e spesso trascurato, è lo schermo.
Uno schermo di proiezione ha una superficie particolare, bianca, brillante e “riflettente”, tale da migliorare
nettamente la qualità dell’immagine proiettata; l’uso di una normale parete imbiancata è deleterio,
soprattutto se il proiettore non ha una luminosità eccezionale o se la sala è troppo luminosa. Esistono
diversi tipi di schermi, denominati:
•
High-gain: sono degli schermi ad “alto guadagno”, che concentrano
la luminosità al dentro dell’immagine; dato che la luminosità viene
percepita in modo diverso tra chi è posizionato esattamente di fronte
allo schermo e chi invece è posto più lateralmente, questo tipo di
schermo è più adatto per esigenze di “home-theater”; è inoltre utile
se la luminosità del proiettore è scarsa.
•
“matt” o “reflective”: è il tipo più raccomandabile, con una superficie
riflettente in modo uniforme (è simile ad una “carta vetrata”, di
colore bianco brillante)
•
“rear projector” e “acoustically transparent”: come dice il nome, in
realtà sono previsti per posizionare DIETRO lo schermo sia il
proiettore (che dovrà avere una apposita funzione per proiettare “a
specchio”, altrimenti le immagini risulteranno rovesciate
orizzontalmente) che eventuali casse acustiche; anche queste
tipologie sono più utilizzate per sistemi “home-theater”.
Sono da preferire, ovviamente, degli schermi fissati a parete, principalmente perché non si flettono e non
rischiano, movendosi in avanti e indietro, di deformare le immagini proiettate o, se non sono stabili,
addirittura di creare un effetto quasi da “mal di mare”.
In alternativa all’uso di proiettore e schermo comincia ad essere economicamente conveniente, almeno in
sale di non grandi dimensioni, l’uso di monitor (in pratica normali televisori collegati al PC) che
raggiungono facilmente i 42” di diagonale (poco più di un metro) con dei costi accessibili (sotto i 2000
euro, ma la tendenza è a scendere rapidamente).
L’inconveniente è che le dimensioni sono ancora troppo piccole per sale di maggiori dimensioni, e si cerca
di ovviare con la “moltiplicazione” dei monitor, in particolare in aule didattiche e simili; questo però
allontana la posizione del presentatore (che si trova, talvolta, vicino ad un monitor centrale ma lontano da
due monitor laterali) dal pubblico, e costringe due terzi di quest’ultimo a fare una fatica maggiore per
“vedere” il monitor e per ”seguire” il presentatore.
Quando i monitor potranno essere accessibili con una dimensione di 120” ad un costo ragionevole
probabilmente sostituiranno il complesso proiettore/schermo, che però rimarrà, almeno per un po’ di
tempo, imbattibile per l’aspetto di trasportabilità; inoltre, a queste dimensioni, il costo oggi è paragonabile