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più elevato durante estati precedute da inverni con bassa mortalità, mentre risulta più
basso in anni con elevata mortalità invernale. Tale fenomeno è stato attribuito a un
effetto competitivo delle epidemie influenzali invernali e delle ondate di calore che
agirebbero su una stessa popolazione a rischio (Stafoggia 2006).
1.2.1. Età: popolazione anziana
Tutte le osservazioni epidemiologiche concordano nell’indicare l’età tra i principali co-
fattori di rischio per la mortalità e la morbosità legate all’esposizione ad alte
temperature. Gli anziani (sopra i 75 anni) e i molto anziani (sopra gli 85 anni) sono
quelli che concentrano il rischio rispetto ai giovani adulti. Essi presentano inoltre due
caratteristiche sfavorevoli: a) una ridotta mobilità, che ostacola il soddifacimento dei
propri bisogni e b) una ridotta capacità di manifestare i bisogni stessi (compresa
l’assunzione di liquidi) a chi si prende cura di loro.
In considerazione della varietà degli effetti indiretti del calore sulla salute umana (vedi
gli “Approfondimenti” alla fine del capitolo), non sorprende che in occasione di periodi
eccezionalmente caldi, i decessi per cause diverse dal colpo di calore siano stati più
numerosi di quelli riferiti a questi ultimi. Tra le cause di morte più frequentemente
registrate in associazione con episodi di onde di calore, in letteratura sono riportate le
seguenti: cardiopatia ischemica, accidente vascolare cerebrale, diabete,
broncopneumopatia, cause violente, omicidio e suicidio. Nelle stesse occasioni è stato
registrato anche un significativo aumento degli accessi al pronto soccorso e alle cure
ospedaliere per le stesse cause sopra elencate e per nefropatie, disordini del sistema
nervoso centrale, enfisema ed epilessia.
Diversi studi epidemiologici, alcuni dei quali condotti in Italia, hanno riscontrato un
maggior rischio fra le donne anziane, mentre in altri non sono state evidenziate
differenze o sono stati riscontrati tassi di mortalità più elevati tra gli uomini. È
necessario che il ruolo di questa caratteristica nell’aumentare il rischio di effetti
avversi a seguito di una esposizione al caldo sia ulteriormente indagato.