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Il danno diretto del metabolismo cellulare è evidente per T
>
41°C, ma tale danno è
anticipato e potenziato da disidratazione, ipossiemia, ipoperfusione, acidosi. Pertanto
soggetti disidratati,
con insufficienza respiratoria o cardiaca, diabete mal compensato,
polisclerosi vascolare, sono particolarmente esposti. Il diabete, inoltre, aumenta
ulteriormente il rischio in virtù della frequente ipoidrosi secondaria a disfunzione
autonomica (disfunzione del sistema nervoso autonomo) e, quindi, della deficitaria
termodispersione.
Gli effetti sono evidenti su tutto l’organismo, in particolare:
sistema nervoso centrale
. Predomina all’inizio il danno cerebellare, data la
particolare termolabilità delle cellule di Purkinje. Pertanto atassia, dismetria e
disartria sono sintomi di esordio, da non trascurare mai.
La cefalea consegue, in
genere, alla diretta esposizione al sole e non è quindi tipica del colpo di calore
in età geriatrica
rene
: l’insufficienza renale acuta è un evento raro che si verifica solo in soggetti
già seriamente neuropatici e tardivamente sottoposti a terapia
fegato: il danno epatico, sia ischemico che colestatico, culmina 48-72 ore dopo
il colpo di calore e può causare un tardivo peggioramento dello stato generale
sangue
: anemia e, soprattutto, diatesi emorragica legata all’effetto
anticoagulante del calore in sé, alla termolabilità dei megacariociti, alla
frequente attivazione di una coagulazione intravascolare disseminata e alla
deficitaria sintesi di fattori della coagulazione da parte del fegato
. Non bisogna
quindi sottovalutare manifestazioni emorragiche anche modeste come
ecchimosi o piccoli ematomi
cuore
: le basse resistenze periferiche da vasodilatazione causano aumento della
portata cardiaca, ma il danno termico sul cuore esita in ipotensione e
tachiaritmie
muscoli
: episodi di necrosi muscolare portano a flaccidità diffusa
sistema endocrino
: iperglicemia iniziale e, sopravvenuta l’insufficienza epatica,
ipoglicemia tardiva. L’ipoglicemia può però essere precoce in malati malnutriti o
con epatopatia e dominare il quadro clinico
polmone
: iperventilazione e alcalosi in fase iniziale, acidosi metabolica e rischio
di edema polmonare cardiogeno in fase avanzata
cut
e: iperidrosi, specie ascellare, data la maggiore sensibilità delle ghiandole
sudoripare ascellari allo stimolo termico. Può sopravvenire ipoidrosi “da
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