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I crampi sono causati da uno squilibrio elettrolitico oppure da una carenza di sodio,
dovuta alla perdita di liquidi, oppure derivano da una insufficienza venosa spesso
associata ad edema alle caviglie. Nel primo caso (squilibrio elettrolitico), i crampi si
verificano negli anziani che assumono pochi liquidi o in persone che svolgono attività
fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi persi con la sudorazione. Nel secondo
caso (carenza di sodio), i crampi compaiono in persone non acclimatate che, pur
bevendo a sufficienza, non reintegrano i sali minerali persi. In questo caso, le persone
possono presentare, oltre ai crampi, anche altri sintomi come cefalea, stanchezza e
affaticamento, e vanno reidratate con una abbondante assunzione di acqua.
Nella malattia venosa degli arti inferiori i crampi compaiono spesso durante la notte o
dopo una prolungata stazione eretta. In questo caso è consigliabile far assumere al
paziente una posizione con gli arti superiori sollevati di almeno 4 cm rispetto al cuore,
rinfrescando con acqua fredda gli arti inferiori.
Lo stress da calore è causato da un collasso dei vasi periferici con un insufficiente
apporto di sangue al cervello e si manifesta con un senso di leggero disorientamento,
malessere generale, debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia ed ipotensione,
oliguria, confusione e irritabilità. La temperatura corporea può essere leggermente
elevata ed è comunemente è presente una forte sudorazione. La sintomatologia può
insorgere durante un´attività fisica in un ambiente eccessivamente caldo, specie in
soggetti non acclimatati, con una ridotta efficienza cardiaca (insufficiente compenso in
occasione di una diffusa vasodilatazione periferica) a causa di un diminuito volume
sanguigno per disidratazione. Se lo stress da calore non viene diagnosticato e trattato
immediatamente, può progredire fino al colpo di calore. La diagnosi può essere
facilmente confusa con quella di una malattia virale.
L’edema è la conseguenza di una vasodilatazione periferica prolungata che causa un
ristagno di sangue nelle estremità inferiori che, con l’aumento della pressione
intravasale, provoca un travaso di liquidi nell’interstizio.
Un rimedio semplice ed efficace è tenere le gambe sollevate ed eseguire di tanto in
tanto dei movimenti dolci per favorire il reflusso venoso, oppure, effettuare delle
docce fredde agli arti inferiori, dal basso verso l’alto e dall’interno verso l’esterno sino
alla sommità della coscia. Si tratta comunque di un sintomo da non sottovalutare
poiché può essere associato a scompenso cardiaco.