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anziana e la possibilità che la sindrome rientri nella diagnosi differenziale di
sintomatologia correlata con il caldo e la disidratazione.
Spesso è difficile rilevare variazioni di sintomi e segni in un paziente anziano con
polipatologia. Proprio nelle situazioni meno agevoli è di particolare aiuto uno
strumento di valutazione dell’autonomia nelle attività di base della vita quotidiana
(Basic Activities of Daily Living BADL - Katz 1963) che prende in considerazione 6
attività di base: spostarsi in casa, vestirsi, mangiare, mantenere la continenza urinaria
e fecale, andare alla toilette e lavarsi. La riduzione di autonomia, anche in una sola
delle attività valutate nella scala, deve essere considerata sempre indicativa di un
peggioramento dello stato di salute e, come tale, suggerire un approfondimento
diagnostico anche in mancanza di un quadro sintomatologico chiaramente
inquadrabile in una delle categorie precedentemente definite.
1.4.2 Disidratazione e ipernatremia ipovolemica
Definizione
É la condizione conseguente a profuse perdite idriche, in genere dovute a sudorazione
e iperventilazione, in assenza di adeguato reintegro. Si tratta quindi della
disidratazione propriamente detta. E’ tipica dell’anziano in virtù della ridotta efficacia
del meccanismo della sete. Si esprime con i sintomi, specie cardiocircolatori e
neurologici, dell’ipovolemia e dell’ipernatremia, ma il suo tempestivo riconoscimento
presuppone la conoscenza di alcuni parametri vitali di base, in particolare della
frequenza cardiaca e della pressione arteriosa abituali. Infatti, la tachicardia e
l’ipotensione ortostatica sono i segni di disidratazione più facilmente rilevabili, ma
l’ipotensione ortostatica può preesistere al momento della valutazione e, quindi, non
rappresentare da sola un segno d’allarme (Tabella 7).
La diagnosi
Come valutare la frequenza cardiaca?
Misurandola sul precordio per 30 secondi. Lo stesso intervallo di riferimento dovrà
essere usato per misurazioni successive. Variazioni dell’intervallo di riferimento
rendono non riproducibili e, quindi, non confrontabili misurazioni successive.
Come diagnosticare l’ipotensione ortostatica?
Misurare la pressione arteriosa (PA) in clinostatismo e 2 minuti dopo l’assunzione della
stazione retta. Un calo della PA sistolica di almeno 20 mm Hg e/o della diastolica di
almeno 10 mm Hg è il segno diagnostico di ipotensione ortostatica.