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In assenza di informazioni precedenti, il riscontro di ipotensione ortostatica e/o di
tachicardia non correlabile con patologie in atto deve essere considerato suggestivo di
ipovolemia. L’evidenza di secchezza della cute (sollevabile in pliche persistenti dopo
rimozione della pinzatura) e delle mucose (secche, fissurate) supportano tale diagnosi.
Sul piano neurologico spiccano irritabilità, astenia, iperriflessia, scosse muscolari. In
fasi più avanzate, letargia fino al coma. Tuttavia la letargia può comparire anche in
fasi relativamente precoci e in forma relativamente lieve, quindi
la sonnolenza al pari
dell’irritabilità rappresenta un importante sintomo di allerta.
Va infine rilevato che è fondamentale ai fini diagnostici una conoscenza basilare del
paziente e un’attenta valutazione critica del quadro clinico. Per esempio, la tachicardia
può mancare in corso di terapia beta-bloccante, in grado di condizionare anche la
risposta della PA all’ortostatismo. Pertanto il peso diagnostico dei singoli sintomi e
segni varia in rapporto alla situazione individuale. Da ciò la necessità di una anamnesi
e un esame obiettivo sempre completi e accurati.
Principi di terapia
Che cosa fare nel sospetto di ipernatremia ipovolemica?
Se possibile, basta effettuare un esame del sangue per dosare Na, K, Ca, azoto ureico,
creatinina e glicemia. Valori di Na>145 meq/l possono già essere sintomatici, mentre
un rapporto azoto ureico/creatinina>20 è suggestivo di disidratazione. Un eventuale
esame delle urine dimostrerà urine concentrate e, qualora sia stata misurata la
natriuria, evidenzierà [Na]u<20 mmol/l. Peraltro in presenza di segni e sintomi
compatibili con ipovolemia e ipernatremia non bisogna attendere l’esito degli esami,
ma cercare di stimolare subito il paziente a bere in abbondanza. Qualora ciò non sia
possibile per scarsa collaborazione, ad esempio per deficit cognitivo, o obiettiva
difficoltà d’altra origine, può essere effettuata anche l’idratazione per via endovenosa,
ove praticabile a domicilio, attenendosi a delle semplici norme. Avendo iniziato
tempestivamente l’infusione di sol gluc. 5%, la quantità di liquidi da infondere si può
calcolare una volta avuto l’esito degli esami del sangue come segue:
Peso corporeo/2 x [Na attuale-140/140].
Ad esempio, in un malato con un peso di Kg 70 e con [Na]=160 meq/l, bisognerà
infondere: 70/2 x [20/140]= 35 x [0.14]= 4.9 l
I liquidi potranno essere somministrati in pari proporzione tra sol gluc. al 5% e
soluzione salina ipotonica (0.45%). L’infusione deve essere graduale, nell’arco di 48
ore onde evitare un aumento troppo brusco e potenzialmente dannoso della natremia.
Attenzione
: l’ipernatremia non è una conseguenza inevitabile della disidratazione!