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come elementi isolati, in grado non solo di migliorare il contesto urbano, ma anche di
esercitare una rilevante funzione termoregolatrice.
Per ridurre il carico di calore ai cittadini nei grandi agglomerati urbani, possono essere
presi in considerazione interventi fattibili a breve termine quali per esempio: la
riqualificazione delle aree verdi, soprattutto nelle zone periferiche o degradate, il
potenziamento temporaneo dei mezzi di trasporto pubblici con climatizzazione (servizi
gratuiti di navetta verso piscine, aree verdi, luoghi climatizzati), la predisposizione di
parcheggi coperti e tettoie, l’aumento del numero delle piscine e il prolungamento
dell’orario di apertura.
Nell’Allegato C sono descritte le principali raccomandazioni rivolte alle autorità
sanitarie e ai pianificatori territoriali. L’amministrazione locale, rafforzata dai processi
di decentramento e dalla affermazione del principio di sussidiarietà, può svolgere un
ruolo di coordinamento della complessa ed articolata rete delle competenze
istituzionali coinvolte nel contrasto dei cambiamenti climatici in ambito urbano, che
coinvolge diversi settori (ambientale, insediativo, infrastrutturale, produttivo, ecc).
Risparmio energetico nelle strutture sanitarie
Il consumo di energia è in costante aumento nelle città e a livello europeo è
responsabile di oltre il 50% delle emissioni di gas serra causate, direttamente o
indirettamente, dall’uso dell’energia da parte dell’uomo. In questi ultimi anni, l’UE ha
promosso una serie di misure che tendono a mitigare i cambiamenti climatici di
origine antropica. La Direttiva Europea 31/2010/UE, obbliga gli Stati membri a
adottare le misure necessarie affinché siano fissati requisiti minimi di prestazione
energetica per gli edifici o per le unità immobiliari al fine di raggiungere livelli
energetici ottimali in funzione dei costi. In questo contesto appare importante
dedicare attenzione anche al problema del risparmio energetico nelle strutture
sanitarie ed in particolare negli ospedali. Frequentemente le strutture ospedaliere
italiane sono ospitate in edifici vecchi (alcune statistiche riferiscono un’età media di
circa 50 anni). A questo si deve aggiungere che i progressi della tecnica e della
tecnologia hanno portato a indiscutibili miglioramenti del processo ospedaliero, ma
non sempre si è tenuto conto degli aspetti energetici. E’ opportuno migliorare
l’efficienza energetica delle strutture sanitarie, intervenendo sia sugli involucri edilizi
che sugli impianti HVAC (Heating Ventilation and Air Conditioning). In particolare sono
necessarie le seguenti misure: ridefinizione dei parametri termoigrometrici e di qualità
dell’aria interna, per l’accreditamento delle strutture ospedaliere; interventi di
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