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disponibili e livelli di organizzazione locali, ha garantito l’adozione di strumenti comuni
e la condivisione delle “best practice” in ambito di sanità pubblica.
2.1.12 Interventi di pianificazione del territorio e di edilizia urbana
Gli insediamenti urbani sono al contempo responsabili e vittime del cambiamento
climatico, in quanto produttori di emissioni responsabili di tale cambiamento e luoghi
dove la concentrazione della popolazione amplifica gli effetti negativi sulla salute
umana. Inoltre le città, generalmente costruite con criteri di resistenza al freddo
piuttosto che al caldo, raramente sono adeguabili anche all’estremo opposto. Un
programma strutturale a lungo termine dovrebbe prevedere strategie per ridurre
l’effetto "isola di calore" urbano, o, più in generale, disegnare modelli di città adatte
agli emergenti disagi climatici. E’ tuttora in corso la valutazione costi-benefici per
questo tipo di iniziative.
È ormai da tutti riconosciuto il ruolo delle aree verdi nella attenuazione dell’isola di
calore urbana (Urban heat island-UHI) e dell’
effetto canyon
, fenomeni che si
accentuano in estate quando nei centri urbani la temperatura dell’aria tende a
mantenersi elevata anche nelle ore serali e notturne (Unger, 2004). Tali fenomeni
sono più marcati nelle zone centrali delle città, spesso caratterizzate da una minore
presenza di aree verdi e maggiore concentrazione di edifici alti e compatti (Petralli et
a., 2006).
Il fenomeno dell’isola di calore è dovuto alla maggiore capacità delle aree urbane di
catturare le radiazioni solari e di conservare il calore, a causa delle superficie asfaltate
e dei materiali edilizi che impediscono la naturale traspirazione. Tale fenomeno,
persistente e costante nel corso di tutto l’anno, diventa ovviamente più percepibile in
occasione di caldo estremo e tanto più evidente quanto più intensa è l’urbanizzazione.
L’isola di calore è dunque una modificazione del microclima locale determinato dalle
attività antropiche legate all’urbanizzazione e si configura come risultato di sinergie di
fenomeni diversi, quali ad esempio l’aumento delle polveri sottili, l’aumento del tasso
di ozono a bassa quota, la ridotta piovosità. In questo contesto la presenza della
vegetazione è un elemento estremamente positivo in quanto determina un
abbassamento della temperatura dell’aria tramite l’evaporazione e la traspirazione,
riduce l’emissione di CO2, aumenta la concentrazione di O2 e rappresenta, inoltre, un
ottimo filtro sia per le sostanze gassose che per quelle pulviscolari.
L’ assetto degli spazi verdi risulta quindi fondamentale nella pianificazione della città
dove parchi e aree verdi dovrebbero integrarsi nell’edilizia urbana anziché configurarsi