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L’unico intervento per il quale sono state evidenziate forti prove di efficacia con diversi
disegni di studio (O’Neill 2003) è l’utilizzo di aria condizionata che tuttavia rappresenta
un intervento non facilmente accessibile a tutta la popolazione e non sostenibile a
lungo termine considerando i consumi energetici a essa associati e il conseguente
impatto ambientale.
Altre evidenze disponibili in letteratura provengono da studi di valutazione pre e post
intervento che confrontano la variazione temporale temperatura-mortalità in periodi
precedenti e successivi all’introduzione di sistemi di allarme e di programmi di
prevenzione.
Questi studi forniscono evidenze indirette di efficacia del complesso delle attività di
prevenzione messe in atto e rappresentano un disegno di studio già utilizzato in altri
ambiti per la valutazione dell’efficacia di interventi di sanità pubblica.
I risultati degli studi pre-post più recenti (si veda tabella 17) mostrano una riduzione
dei decessi associati al caldo e, seppur con i limiti propri degli studi osservazionali,
concludono per un’efficacia dei piani di prevenzione attivati nelle diverse città.
In conclusione, considerate le scarse prove sull’efficacia degli interventi, è una priorità
nell’ambito della sanità pubblica condurre valutazioni di specifici interventi di
prevenzione per supportare le decisioni e orientare le risorse disponibili. I piani di
prevenzione dovrebbero, pertanto, prevedere la definizione di indicatori di processo e
di esito per il monitoraggio e la valutazione della attività di prevenzione messe in atto.