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2.1.8 Informazione, comunicazione e formazione
É necessario che ogni campagna informativa sui rischi del caldo e le misure preventive
sia organizzata in anticipo rispetto alla stagione estiva per fare in modo che eventuali
ondate di calore precoci - che come è noto sono quelle che più incrementano il rischio
di effetti sulla salute- trovino la popolazione già sensibilizzata e consapevole, pronta
ad adottare misure di protezione/prevenzione e stili di vita appropriati.
E' opportuno, inoltre, che il coordinamento centrale crei le condizioni per favorire una
più estesa diffusione dei bollettini regionali di previsione HHWWS a partire da metà
maggio. La diffusione del bollettino è un utile strumento per informare e consentire
l’attivazione delle procedure di allerta e di emergenza da parte degli operatori coinvolti
(MMG, operatori ospedalieri, operatori sociali, volontariato, etc.).
Un altro obiettivo della comunicazione istituzionale deve essere quello di orientare la
domanda verso l’offerta di assistenza messa a disposizione da Regioni e Comuni a
sostegno della popolazione e in particolare degli anziani fragili. Tali iniziative, che
hanno quindi la finalità prioritaria di segnalare la rete dei servizi esistenti e di facilitare
il collegamento tra domanda e offerta di assistenza, possono essere realizzate anche
attraverso il coinvolgimento di punti di immediato contatto con gli anziani, già presenti
o creati ex novo, all’interno di farmacie, ambulatori e UO della ASL, URP, MMG, ecc.
Una parte importante della gestione di un problema sanitario grave come l’ondata di
calore, è rappresentata sicuramente dalla comunicazione tra le istituzioni sanitarie e
gli operatori, che costituisce anche uno strumento prezioso per i comuni e le istituzioni
locali, anche non sanitarie, per attrezzarsi a gestire il problema. Tutti gli elementi utili
a mettere a punto piani di gestione e misure cautelative devono quindi essere
comunicati tempestivamente a tutti i livelli, dalla popolazione generale alle istituzioni.
Nei piani di comunicazione devono essere definiti i momenti di comunicazione
finalizzati a facilitare i contatti ed il coordinamento tra le reti di soccorso ed di
emergenza e l’integrazione tra i diversi livelli organizzativi istituzionali impegnati nelle
fasi dell’emergenza climatica.
Campagne di informazione e comunicazione “mirate” devono essere rivolte anche ai
medici di medicina generale, alle componenti della cosiddetta rete informale (vicini di
casa, esercizi commerciali, portieri degli stabili, parrocchie, etc) per sollecitarne la
disponibilità a segnalare situazioni di rischio relative a persone anziane fragili.
In sintesi il Piano di comunicazione del rischio deve perseguire le seguenti finalità: