Come preparare una presentazione di successo - page 15

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Elementi della comunicazione
E
R
Messaggio
C
O
D
I
C
E
C
O
D
I
C
E
FEEDBACK
CANALE
CONTESTO
D I S T U R B O
E
M i
I
I
I
Nella figura sopra il codice è rappresentato da una specie di “papiro” che rappresenta una doppia
barriera, sia al momento dell’emissione (quando siamo noi a “codificare” il messaggio) che al momento
della ricezione (quando è il ricevente a dover “decodificare” quanto gli perviene).
Per codice si intende tutto quell’apparato che potremmo definire “tecnologico” che ci permette di
comunicare, in primis la stessa lingua (italiana, nel nostro caso) con tutte le sue regole grammaticali, di
sintassi e di stile.
Già nella figura i due codici sono rappresentati entrambi di colore azzurro, ma di una tonalità
leggermente diversa; il motivo, se ci si presta attenzione, è presto detto: nonostante si condivida la lingua
italiana sono più che facili distorsioni del messaggio in funzione del diverso significato che si possono dare
alle parole, o al modo in cui vengono dette; la cosiddetta “incomunicabilità” di genere (per cui tra maschi
e femmine spesso non ci si intende) è provocata, nella maggioranza dei casi, da un diverso “codice” di
interpretazione, un po’ come se gli uomini parlassero il “mascolinese”, e le donne il “femminilese”, due
lingue simili tra di loro (come ad esempio l’italiano e lo spagnolo) ma con ben gravi possibilità di
fraintendimento (se dico “burro”, intendo un condimento di origine animale da spalmare sul pane oppure
un animale da soma, che normalmente raglia e tira calci ?).
Dobbiamo quindi assicurarci di utilizzare il giusto “codice”, intendendo per “giusto” quello che ci permette
di minimizzare i possibili fraintendimenti e di massimizzare la comprensione del messaggio: giusto, quindi,
non sarà il “nostro” codice, ma quello del ricevente; se necessario, e soprattutto se ne siamo consapevoli,
dovremo adeguare il nostro linguaggio a quello dell’ascoltatore, dando di volta in volta ragione di
eventuali termini e/o espressioni che possano indurre travisamenti e incomprensioni.
A questo scopo l’analisi immediata, in tempo reale, del feedback che ci arriva dal ricevente ci permette di
adeguare il codice e rivedere, esplicitandolo, il messaggio per renderlo più chiaro (se, tornando
all’esempio di poco fa, dico “burro” ad una signorina, e ricevo uno schiaffo invece del panetto di
condimento che volevo usare per la colazione, capisco immediatamente che c’è stata un’incomprensione;
peccato che quasi mai il feedback è così trasparente e chiaro da interpretare).
Il canale rappresenta il mezzo trasmissivo con cui cerco di far arrivare il messaggio al ricevente; è ovvio,
per non dire lapalissiano, che più ampio e largo sarà il nostro canale, e maggiore sarà la probabilità di
far arrivare un messaggio più completo; per questo motivo è ormai invalso l’uso di procedere con tutti i
canali possibili e disponibili, come quello auditivo (spiegazione a voce di un argomento) accompagnato da
quello visivo (quindi con “slide” esplicative), ove possibile con esercitazioni pratiche dirette (per coinvolgere
anche il canale cinestesico, il “fare”); mi stupisco, ma probabilmente perché ancora non è stato
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