19
2.
Preparare una presentazione
La preparazione di una presentazione è un lavoro di “invenzione”, di “attenzione” ai particolari e a tutti gli
aspetti più minuziosi; come tutti i “progetti” necessita di un’organizzazione per fasi, in modo da dedicare la
corretta attenzione a tutti i punti che la compongono.
Già nell’antichità Greca e Romana le varie parti di preparazione di un discorso erano state codificate
secondo uno schema, dapprima in 4 parti a cui successivamente furono aggiunte le “mnemotecniche” per
giungere allo schema a 5 parti:
a)
Inventio
b)
Dispositio
c)
Elocutio
d)
Actio
e)
Memo
In epoca moderna le mnemotecniche sono state un po’ accantonate, per non dire che sono piuttosto
cadute in disuso salvo la loro periodica “riscoperta” da parte di specialisti che le utilizzano per dare
dimostrazione di abilità al limite del circense; è vero che esercitare il cervello lo rende sempre più duttile e
malleabile, e che anche l’esercizio della memoria è un’abilità positiva e utile, ma ai giorni nostri se ne
sente sempre meno l’esigenza: la continua disponibilità di testi, sia stampati in formato digitale, di
strumenti di ricerca informatica (basti pensare a internet) mettono a disposizione di qualsiasi “ricercatore”
strumenti fino a pochi anni fa impensabili.
I
N
V
E
N
T
I
O
D
I
S
P
O
S
I
T
I
O
E
L
O
C
U
T
I
O
A
C
T
I
O
S
T
A
R
T
Naturalmente il processo non deve, non può essere inteso come lineare, ossia di “esaurire”
completamente una fase prima di passare alla successiva, ma come un processo ciclico dove è sempre
possibile, per non dire necessario, ritornare sui propri passi per correggere, integrare, rivedere anche tutto
prima di giungere alla fatidica fase di “actio”, intesa, però, di vera e propria “andata in onda”.
Le fasi classiche, invece, non sono sostituibili con nessuna apparecchiatura o programma informatico: a
mio avviso è decisiva la sensibilità e capacità umana di selezionare e “inventare”, ancora ben lontana
dalle possibilità anche delle più avanzate ricerche in campo informatico.
Contrariamente a questa personale convinzione, ho avuto modo di rilevare che dei tentativi in tal senso
vengono fatti: Green et al. 2002, hanno infatti messo a punto, grazie alla sponsorizzazione dell’ARPA, uno
strumento informatico automatico per la creazione di presentazioni basato sulle ricerche di Roth et al. dal