Come preparare una presentazione di successo - page 16

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individuato un modo ottimale per rendere possibile questo aspetto, che non sia usato il canale olfattivo, ad
esempio facendo diffondere nella sala degli aromi gradevoli per sottolineare passaggi per noi importanti,
o degli odori sgradevoli per gli aspetti che vogliamo siano percepiti come negativi dai nostri ascoltatori.
Il contesto, e a maggior ragione i possibili disturbi, condizioneranno ancora di più il nostro lavoro.
Il contesto, ossia l’ambiente e la situazione “a contorno”, al fine di renderli più positivi e aderenti al nostro
messaggio (ad esempio, qualche anno fa il dare un “grande banchetto” di benvenuto ai delegati della
FAO che dovevano discutere del problema della “fame nel mondo” non è stata proprio una grande idea,
dato che quasi tutti i giornali hanno riportato il fatto come un aspetto decisamente negativo che ha inciso
nella credibilità del convegno stesso; lo scorso anno un analogo convegno è stato accompagnato da una
ristorazione all’insegna della semplicità e frugalità, con molta maggiore credibilità degli organizzatori
stessi).
La corretta definizione del messaggio, e soprattutto l’attenzione al fatto che il messaggio che noi vogliamo
trasmettere sia stato correttamente interpretato e recepito è, in fin dei conti, lo scopo di tutto il lavoro di
presentazione.
Il Feedback è un elemento indispensabile, direi imprescindibile per poter valutare la correttezza del nostro
lavoro; senza un adeguato feedback e senza un significativo lavoro di analisi e comprensione del feedback
stesso non si potrà mai avere una valutazione corretta della qualità e soprattutto dell’efficacia della nostra
presentazione.
Il feedback può essere visto in tre momenti principali:
Immediato
Un buon presentatore deve essere molto attento alle reazioni del suo pubblico; segnali di attenzione,
di noia, di insofferenza, di accordo o disaccordo devono essere immediatamente percepiti e devono
“guidare” il presentatore per “aggiustamenti” in corsa, ad esempio tagliando una parte che risulta
eccessivamente lunga, oppure tornando su qualche concetto o definizione che appare non ben
recepita.
Alla fine della presentazione
Come vedremo nell’apposito capitolo la fase finale di Domande e Risposte, inevitabile o meglio
indispensabile in una presentazione, è un po’ l’ultima spiaggia del presentatore per comprendere
eventuali fraintendimenti e/o reazioni negative al proprio lavoro, e tentare, in extremis, di porvi
rimedio attraverso un lavoro dialettico “in tempo reale”.
Successivamente
“Chi non conosce la storia è destinato a ripetere gli errori del passato”, recita un vecchio e saggio
adagio; dopo una presentazione è opportuno fare una spietata autocritica, per fare tesoro di tutto
quello che è accaduto: sono stati rispettati i tempi ? il pubblico è apparso soddisfatto ? ci sono stati
feedback positivi, negativi, e quali ? il Pubblico, nei giorni successivi, ha “reagito” come da nostre
aspettative ? se no, perché ?
A proposito dei feedback negativi: è fondamentale per un presentatore (ma direi per chiunque) ricordarsi
che chi ci critica è il nostro miglior amico: ci da una possibilità di miglioramento, di reale specchiatura e
verifica del nostro operato; chi invece non ci da alcun feedback, ma rimane assolutamente convinto delle
proprie idee e non segue le nostre indicazioni, ovviamente per noi rappresenta una sconfitta, senza
appello e senza possibilità di affrontare, una prossima volta, in modo migliore proprio quelle possibili
posizioni.
I disturbi, infine, dovranno essere tenuti presenti soprattutto per tendere alla loro eliminazione, dato che
sono assolutamente non congeniali ad una riuscita del passaggio del messaggio.
Attenzione quindi alla sala, ma anche alla disponibilità dei pennarelli, agli eventuali “lavori in corso” nel
palazzo vicino, oppure alla lampadina del proiettore che si spegne e di cui non si trova il ricambio…
Tutto quello che può arrecare disturbo deve essere attentamente combattuto ed evitato, con una cura
talvolta maniacale: per assurdo, se l’acqua disponibile per il relatore è troppo fredda potrebbe provocargli
dei disturbi di stomaco quasi immediati, con ovvio detrimento della qualità della presentazione: perché
correre un simile rischio per una cosa così banale ? basta un piccolo controllo preliminare…
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