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3.
Eventuali esempi applicativi dei vari casi
4.
Conclusioni con eventuale richiamo dei principi generali esposti in apertura
Questo modello si presta prevalentemente per il passaggio nozionistico di informazioni, quindi per una
presentazione dove almeno le premesse siano del tutto concordate e accettate dal pubblico, e la parte
prevalente della presentazione sarà quindi nell’esposizione (parte 2) e conseguente esemplificazione (parte
3).
E’ un modello che si presta a eccessi di tipo “accademico”, il che in una presentazione non è detto sia
accettabile (il presentatore non sempre si può “mettere in cattedra”).
Modello “Induttivo”
La sequenza induttiva segue un ordine logico di esposizione diametralmente opposto (Castagna,1998):
1.
Presentazione di un fatto, di un avvenimento, di un problema, di alcuni casi particolari
o di altro che, per le sue caratteristiche, suscita domande e interrogativi
2.
Riflessione su quei casi e quelle situazioni, sulle loro possibili spiegazioni, sulle loro
conseguenze, sulle loro ragioni
3.
Formalizzazione di una teoria più o meno complessa e articolata delle riflessioni fatte
al punto precedente
4.
Conseguenze applicative o altri casi a cui quella teorizzazione può essere applicata e
che, in qualche modo, la conferma.
Questa metodica si presta a essere
usata in presentazioni che devono
illustrare realmente delle “scoperte”, in
caso contrario, (ossia se la teoria e le
sue conseguenze applicative sono ben
note al pubblico) rischia di risultare
molto noiosa e pedante.
Modello “Temporale”
E’ detta anche sequenza storica, e consiste nell’ordinare l’argomento da presentare secondo un criterio
temporale (che può essere relativo a una presentazione storica vera e propria, piuttosto che una
presentazione di un progetto per fasi temporali).
La presentazione si articola quindi in fasi o passi corrispondenti a quelli che “naturalmente” sono presenti
nell’argomento, e ogni singola fase o passo può essere affrontata in modo deduttivo o induttivo. Il
modello si sviluppa secondo questi
passi:
1.
Presentazione
generale
dell’argomento
2.
Sviluppo del primo passo
“temporale”, con analisi
deduttiva o induttiva
3.
Sviluppo del secondo
passo “temporale”, con
analisi deduttiva o induttiva
4.
Sviluppo del “n” passo
“temporale”, con analisi
deduttiva o induttiva
5.
Riepilogo e conclusioni
Il modello temporale si presta bene per
presentazioni dove l’argomento ha una
Caso/situazione specifica
Riflessioni
Concetti
Conseguenze / altri casi
Modello “INDUTTIVO”
•
Spiegare concetti
complessi
•
Pubblico neofita
Once upon a time…
Perché si è cambiato…
Ieri… Oggi…
Domani…
Modello “STORICO-TEMPORALE”
•
Presentazione di
Cicli produttivi
•
Presentazione di
Progetti