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Secondo alcuni potrebbe essere utile predisporre un “riferimento all’indice” da visualizzare in tutte le
pagine (in alto o in basso) ad esempio così:
Titolo della slide…..
Titolo Secondo Argomento
Primo sottoargomento
Una visualizzazione di “indice” del genere appare anche “up-to-date” perché è molto simile a quelle che
vengono consigliate per le pagine WEB di un sito internet, dove ogni singolo “punto” della riga è anche
“cliccabile” per potersi spostare rapidamente indietro (tipicamente il titolo, in questo caso, è la pagina
“home”). Questa soluzione però, a mio avviso, non è ottimale perché introduce nella slide un elemento “in
eccesso”, che non fornisce molte informazioni in più (soprattutto se il presentatore è stato bravo
nell’introduzione dei singoli argomenti, evidenziando bene il “punto della situazione”). Potrebbe essere
utile per una “presentazione” molto articolata, costituita da decine di argomenti e relativi sottoargomenti,
centinaia e centinaia di slide (ovviamente perché si sviluppa su molte ore o addirittura giorni, ad esempio
per un corso di formazione), ma rimane il fatto che si tratta, in ogni caso, di “non-data-ink” (Tufte, 2001)
che peggiora la leggibilità della singola slide.
Caratteri
Usando un facile gioco di parole si potrebbe dire che il carattere utilizzato in una presentazione denota in
modo particolare il “carattere” che si vuole trasmettere.
Con gli attuali mezzi software e hardware sono disponibili centinaia, per non dire migliaia di “font”
possibili, per tutte le esigenze e preferenze.
Il problema è, ovviamente, quello di utilizzare dei font che siano poi realmente disponibili con la
strumentazione che andremo a utilizzare; è infatti spesso necessario “portare” (ad esempio con una
memoria in “chiavetta” USB) la propria presentazione per farla “caricare” su un personal computer usato
da tutti i relatori di un convegno; in tale, deprecabile, caso avremo probabilmente dei problemi se avremo
utilizzato dei font particolari non normalmente disponibili.
In questo caso sarà opportuno predisporre la presentazione in formato PDF (Portable Document Format),
uno standard creato oltre 15 anni fa dalla Adobe © (vedi
) che lo ha fatto gradualmente
diventare uno standard internazionale, oggi adottato anche in ambito ISO-OSI e quindi disponibile per
uso da parte di qualsiasi software.
Nella situazione generale il programma Adobe © Reader ©, gratuitamente disponibile sul sito della
Adobe, rappresenta lo “standard di fatto” disponibile praticamente su qualsiasi Personal Computer; solo i
puristi del free software cercano di sostituirlo con prodotti come FreeReader o altri, che però ancora hanno
qualche problema di compatibilità.
Non esistono regole precise rispetto all’uso dei font, ma si possono tracciare alcune indicazioni di
massima:
•
Utilizzare, in una presentazione, non più di due - tre font, al massimo quattro
•
Utilizzare i font in modo “coerente”, ossia con un significato facilmente riconoscibile (ad esempio
un font per i titoli, un font per il testo ordinario, un font per il testo esplicativo per i grafici)
•
Preferire font “leggeri” e “leggibili” (sans serif) a font troppo “ricchi” o poco leggibili (serif o
fantasia)
•
Utilizzare normalmente font proporzionali, lasciando l’uso eventuale di quelli non proporzionali se
si devono esporre delle tabelle di valori numerici dove l’incolonnamento regolare può favorire la
leggibilità.
Dimensioni
Un aspetto importante è relativo alla dimensione da utilizzare per i caratteri; in una presentazione è
fondamentale soprattutto la leggibilità: se dalle ultime file la dimensione dei caratteri li rende illeggibili
(troppo piccoli) la slide risulterà non solo inutile ma addirittura fastidiosa per il pubblico, che non può
seguire le spiegazioni del presentatore e è costretto ad uno sforzo di fantasia non necessario. Una prova
empirica per valutare la dimensione dello scritto di una slide può essere fatta stampando la slide su un
normale foglio A4 (ovviamente orientando la stampa in orizzontale (con il lato lungo in basso) e
posizionarla a terra vicino ai piedi; se stando in piedi e guardando in basso si riesce a leggere bene lo