4.11 - Come si tiene conto dei tempi di esposizione (Allegato XXXVI, Tabella 1 e 2 e relative
note)?
I valori limite di esposizione ed i valori di azione fino alla frequenza di 10 MHz sono finalizzati a
prevenire effetti di stimolazione elettrica a carico dei tessuti stimolabili, in primo luogo i tessuti
nervoso e muscolare. Tali effetti seguono un profilo a soglia e si manifestano su base temporale
sostanzialmente istantanea. Per tale motivo, in particolare al di sotto di 100 kHz, il rispetto dei limiti
e valori di azione deve essere garantito su base istantanea, senza alcuna operazione di media
temporale, per tutto il tempo di esposizione durante la giornata di lavoro. A tal fine, nell’arco di una
intera giornata lavorativa, le misure devono essere effettuate nelle condizioni di massima emissione
delle attrezzature.
Per campi a frequenze tra 100 kHz e 10 GHz, i limiti di esposizione e valori d'azione sono invece
finalizzati a prevenire l'eccessivo riscaldamento a livello sistemico e locale. La valutazione
dell’esposizione va quindi effettuata considerando la potenza media per ogni intervallo di 6 minuti,
per tenere in conto i tempi di risposta del sistema di termoregolazione del corpo umano. Per
frequenze superiori a 10 GHz, infine, l’intervallo di tempo su cui valutare la media della potenza è
pari a 68/
f
1.05
minuti. Si suggerisce ad ogni modo di impostare una prima valutazione riferita alle
condizioni di massima emissione della macchina, ed approfondire la media sui sei minuti
(comunque quelli più sfavorevoli) solo se i valori di azione risultano superati in tale condizione
estema.
4.12 - Requisiti della strumentazione di misura e periodicità taratura
La strumentazione utilizzata per le misure deve rispondere ad una serie di specifiche fissate nelle
norme di buona tecnica, ed in particolare nelle norme CEI 211-6 e 211-7, riguardanti parametri
quali l’intervallo dinamico e di frequenza, la risposta in frequenza, l’isotropia, la linearità in
ampiezza, la sicurezza e compatibilità elettromagnetica, la risposta a segnali multi-frequenza o
modulati, la reiezione a campi elettrici o magnetici, l’incertezza strumentale. Tutte le informazioni
relative a questi parametri devono essere contenute nelle specifiche tecniche fornite all’acquisto
dello strumento o nel certificato di taratura.
La strumentazione utilizzata deve essere tarata presso laboratori che garantiscano la riferibilità a
campioni nazionali (presso centri accreditati SIT) o internazionali (ad es. accreditamento UKAS in
Gran Bretagna, ecc.). La periodicità della taratura non è fissata da norme cogenti, ma secondo le
norme di buona tecnica (ad es. CEI 211-6 e 211-7) deve essere almeno biennale.
4.13 - Come si tiene conto della variabilità spaziale del campo ? Quante misure occorre
effettuare ?
Secondo le linee guida ICNIRP i valori di azione per il campo elettrico e per il campo magnetico
debbono essere intesi come media spaziale sul volume occupato dal soggetto esposto.
Le misure devono quindi essere rappresentative dell’andamento del campo sulle diverse parti del
corpo del lavoratore esposto nella sua reale postura durante il lavoro in condizioni di campo non
perturbato.
Relativamente alle basse frequenze (fino a 10 MHz), i limiti di esposizione per la densità di corrente
sono definiti nella testa (erroneamente “corpo” nella Tabella 1 dell’Allegato XXXVI) e nel tronco.
In questo caso sono quindi indispensabili almeno 2 misure in corrispondenza della testa e del
tronco. Il numero di misure deve ad ogni modo essere tale da rappresentare adeguatamente la
variabilità spaziale del campo. Il superamento dei valori di azione esclusivamente in corrispondenza
degli arti del lavoratore non è indice del superamento dei limiti di esposizione per la densità di
corrente nella testa e nel tronco (ICNIRP).
Nel caso delle radiofrequenze e microonde (al di sopra di 100 kHz) i limiti di esposizione sono
finalizzati a prevenire eccessivo riscaldamento sistemico o localizzato in ogni parte del corpo. Sono