quindi necessarie almeno 4 misure in corrispondenza di testa, tronco, arti superiori e inferiori.
Anche in questo caso il numero di misure deve essere tale da rappresentare adeguatamente la
variabilità spaziale del campo.
Nell’intervallo di frequenze 10-110 MHz in condizioni di esposizione ad un campo elettrico
fortemente disomogeneo e stretta prossimità con la sorgente è indispensabile anche la misura della
corrente indotta attraverso gli arti (esistono strumenti commercialmente disponibili) da confrontarsi
con il relativo valore di azione, (I
L
, Tabella 2).
4.14 – Correnti di contatto
Non esistono ad oggi strumenti in commercio e procedure standard per la valutazione del rispetto
dei valori di azione delle correnti di contatto, così come definiti nella direttiva 2004/40/CE e nel
Capo IV del Titolo VIII del TU. In attesa della definizione di pertinenti buone prassi o norme
tecniche, nel caso di presenza di sorgenti non giustificabili (vedi Tabella 2) si raccomanda l’utilizzo
di guanti protettivi per i lavoratori professionalmente esposti ove la mansione comporti il possibile
contatto con conduttori non in tensione, di informare al lavoratore sulla possibilità di tale rischio e
di verificare le corrette condizioni di installazione delle macchine sotto il profilo della sicurezza
elettrica.
4.15 - E’ tecnicamente corretto utilizzare misuratori personali ?
I misuratori personali sono strumenti che possono essere indossati dal lavoratore, e che registrano
l’andamento nel tempo dei livelli di campo elettrico o magnetico.
Misuratori personali di campo magnetico possono essere utilizzati per misure fino alla frequenza di
qualche kHz senza particolari problemi, a patto di non avere a che fare con segnali complessi con
forti transitori, che tali dispositivi non sono in grado di misurare correttamente. Sono disponibili sul
mercato anche misuratori personali in radiofrequenza, che invece possono essere utilizzati solo
come segnalatori di situazioni di allarme o di attenzione, da approfondire successivamente con
tecniche di misura più rigorose. I risultati ottenuti con misuratori individuali in radiofrequenza non
devono essere utilizzati per il confronto con i valori d’azione, che per definizione si riferiscono a
condizioni di campo imperturbato (cioè in assenza del soggetto esposto), considerato anche l'elevato
margine di incertezza che viene introdotto dalla presenza del corpo umano in prossimità dello
strumento di misura.
4.16 - Quali specifiche indicazioni per le esposizioni a campi pulsati e in presenza di segnali
complessi ?
Come precisato al 4.11, il rispetto dei limiti di esposizione e valori di azione fino alla frequenza di
100 KHz deve essere garantito su base istantanea, senza alcuna operazione di media temporale. Nel
caso di segnali complessi con elevati transitori, molto comuni su tutte le macchine per
riscaldamento o saldatura, è possibile applicare il metodo del “picco ponderato” (Guidance on
determining compliance of exposure to pulsed and complex nonsinusoidal waveforms below 100
kHz with ICNIRP guidelines. – Health Physics, March 2003, Volume 84, Number 3), a patto che
questo sia implementato sullo strumento a disposizione, e che detto strumento sia dotato di un
rivelatore di picco adeguato alla natura del segnale (spesso le informazioni sui data-sheet sono
insufficienti a tale fine).
Qualora lo strumento disponibile non implementi il metodo, o non sia equipaggiato con un
rivelatore di picco adeguato, è necessario analizzare il segnale nel dominio del tempo al fine di
applicare il metodo della frequenza equivalente (Linee Guida ICNIRP, 1998). Tale metodo consiste
nel calcolo, a partire dalla durata t
p
della massima variazione (o dell’impulso) del valore istantaneo
del campo elettrico o magnetico, una frequenza equivalente di riferimento
f
= 1/(2t
p
). Il valore di