Decreto legislatico 81/2008 - page 57

5) Sul Capo V del DLgs.81/2008 – Radiazioni Ottiche Artificiali
(ROA)
5.01 – Come ci si deve comportare in caso di lavorazioni che espongono al rischio di radiazioni
ottiche naturali ?
Il Capo V del Titolo VIII tratta della protezione dei lavoratori dai rischi fisici associati
all’esposizione alle Radiazioni Ottiche di origine artificiale, e a questo argomento sono
esclusivamente dedicati gli approfondimenti proposti a seguito.
L'esplicita esclusione delle radiazioni ottiche naturali dal Capo V lascia un vuoto nell'impianto
normativo, soprattutto considerando che la radiazione solare è nel gruppo dei cancerogeni certi per
l'uomo indicati dalla IARC - International Agency for Research on Cancer.
Pur prendendo atto delle diverse priorità che il legislatore europeo ha assegnato alle varie fonti di
rischio, si segnala che l’art.28 impone la valutazione di
“…tutti i rischi per la sicurezza e la salute
dei lavoratori…”
. In sostanza quindi, in tutti quei casi nei quali il processo lavorativo o la mansione
comportino una significativa esposizione del lavoratore alla radiazione solare, si dovrà effettuare
una valutazione dei rischi specifica (da intendersi come processo finalizzato ad individuare le
adeguate misure di prevenzione e a garantire il miglioramento nel tempo dei livelli di salute e
sicurezza), anche perché gli effetti di questo rischio sono ormai scientificamente noti da tempo.
Per la valutazione del rischio da radiazioni ottiche naturali ci si può riferire alle indicazioni generali
fornite al
Capitolo 1)
di questo documento (“Sul Capo I del Titolo VIII del DLgs.81/2008 –
Disposizioni generali”) ed alla norma UNI EN 14255-3:2008.
5.02 – Cosa sono e dove sono presenti, sono prodotte o vengono utilizzate le ROA nei luoghi di
lavoro ?
La radiazione ottica comprende le componenti dello spettro elettromagnetico di lunghezza d’onda
minore dei campi elettromagnetici (trattati al Capo IV del Titolo VIII del DLgs.81/2008) e
maggiore di quelle delle radiazioni ionizzanti (trattate dal DLgs.230/1995 e s.m.).
L’intervallo delle lunghezze d’onda delle ROA è compreso tra 100 nm e 1 mm (con le bande
spettrali degli infrarossi –IR–, del visibile –VIS– e dell’ultravioletto –UV–) mentre l’energia (E=h
ν
)
è compresa tra 10
-3
e 12 eV (vedi
Tabella 2.1
)
Tabella 2.1:
rappresentazione delle bande spettrali delle ROA (
λ
= lunghezza d’onda,
ν
=
frequenza ed E = energia). In Letteratura si possono trovare limiti di banda leggermente
diversi
Banda
IR-C
IR-B
IR-A
VISIBILE
UV-A
UV-B
UV-C
λ
(nm)
10
6
÷ 3000
3000 ÷ 1400
1400 ÷ 780
780 ÷ 400
400 ÷ 315
315 ÷ 280
280 ÷ 100
ν
(GHz)
300 ÷ 0,4 × 10
6
0.4 × 10
6
÷ 0,75 × 10
6
0,75 × 10
6
÷ 3 × 10
6
E (eV)
~ 10
-3
÷ 1,6
1,6 ÷ 3,3
3,3 ÷ 12
Le sorgenti di radiazioni ottiche possono inoltre essere classificate in
coerenti
e
non coerenti
.
Le prime emettono radiazioni in fase fra di loro (i minimi e i massimi delle radiazioni coincidono),
mentre le seconde emettono radiazioni sfasate (vedi
Figura 2.2
) .
1...,47,48,49,50,51,52,53,54,55,56 58,59,60,61,62,63,64,65,66,67,...101
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