Decreto legislatico 81/2008 - page 62

Tutte le sorgenti che emettono radiazione laser classificate nelle classi 1 e 2 (attenzione: non 1M e
2M, ma neppure le apparecchiature di classe 1 o 2 che contengono sorgenti di classe superiore: vedi
Punto 5.13
) secondo lo standard IEC 60825-1 (vedi
A
LLEGATO
1
) sono giustificabili.
Per le altre sorgenti occorrerà effettuare una valutazione del rischio più approfondita.
5.08 - E’ disponibile un elenco di situazioni lavorative che devono essere certamente valutate ?
La
Tabella 8.1
riporta le principali sorgenti non coerenti di radiazione ottica che vanno valutate ai
fini della prevenzione del rischio per i lavoratori. Le sorgenti di radiazioni UV sono tratte dalla
pubblicazione edita dall’ICNIRP dal titolo
Protecting workers from ultraviolet radiation (ICNIRP
14/2007).
Tabella 8.1: Principali sorgenti ROA non coerenti delle quali si dovrebbe approfondire la
valutazione del rischio
Sorgente
Possibilità di
sovraesposizione
Note
Arco
elettrico
(saldatura
elettrica)
Molto elevata
Le saldature ad arco elettrico (tranne quelle a gas) a
prescindere dal metallo, possono superare i valori limite
previsti per la radiazione UV per tempi di esposizione
dell’ordine delle decine di secondi a distanza di un metro
dall’arco. I lavoratori, le persone presenti e di passaggio
possono essere sovraesposti in assenza di adeguati
precauzioni tecnico-organizzative
Lampade
germicide
per
sterilizzazione e disinfezione
Elevata
Gli UVC emessi dalle lampade sono utilizzati per
sterilizzare aree di lavoro e locali in ospedali, industrie
alimentari e laboratori
Lampade per fotoindurimento
di polimeri, fotoincisione,
“curing”
Media
Le sorgenti UV sono usualmente posizionate all’interno di
apparecchiature, ma l’eventuale radiazione che può
fuoriuscire attraverso aperture o fessure è in grado di
superare i limiti in poche decine di secondi
“Luce Nera” usata nei
dispositivi di test e controllo
non
distruttivi
(eccetto
lampade
classificate
nel
gruppo “Esente” secondo CEI
EN 62471:2009)
Bassa – Media o
Elevata in relazione
all’applicazione
Il rischio è riconducibile all’emissione di UVA associata
alla radiazione visibile Lampade UVA sono utilizzate in
dispositivi quali quelli dedicati al controllo e all’ispezione
dei materiali o per il controllo delle banconote; analoghe
sorgenti sono usate nei locali per intrattenimento quali
discoteche, pub e nei concerti. I sistemi impiegati in
metallurgia, superano il limite per l’esposizione a UVA per
tempi dell’ordine di 1 – 2 ore, rispetto ad attività che
possono essere protratte per tutto il turno lavorativo.
Lampade/sistemi LED per
fototerapia
Elevata
La radiazione UV è utilizzata per le terapie in dermatologia
e la “luce blu” è utilizzata nell’ambito di attività sanitarie
(es.: fototerapia dell’ittero neonatale, chirurgia rifrattiva).
Lampade
ad
alogenuri
metallici
Bassa
(Elevata se visione
diretta)
Sono utilizzate nei teatri, in ambienti vasti (es.:
supermercati) e aperti per l’illuminazione esterna e
possono superare sia i limiti per gli UV che per la
radiazione visibile e in particolare per la “luce blu” per
visione diretta della sorgente
Fari di veicoli
Bassa
(Elevata se visione
diretta)
Possibile sovraesposizione da luce blu per visione diretta
protratta per più di 5-10 minuti: potenzialmente esposti i
lavoratori delle officine di riparazione auto
Lampade scialitiche da sala
operatoria
Bassa
(Elevata se visione
diretta)
Per talune lampade i valori limite di esposizione per luce
blu possono essere superati in 30 minuti in condizioni di
visione diretta della sorgente
Lampade abbronzanti
Media – Elevata
Le sorgenti utilizzate in ambito estetico per l’abbronzatura
possono emettere sia UVA che UVB, i cui contributi
relativi variano a seconda della loro tipologia (vedi
A
LLEGATO
2
). Queste sorgenti superano i limiti per i
lavoratori per esposizioni dell’ordine dei minuti.
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