Decreto legislatico 81/2008 - page 71

qualità e la tipologia di strumenti di misura viene spesso decisa anche sulla base di tali esigenze. In
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si riportano ad esempio i parametri che potrebbero essere valutati e le caratteristiche
della strumentazione necessaria per i controlli di qualità delle apparecchiature laser medicali.
La periodicità della taratura non è fissata da leggi, ma si raccomanda in primo luogo di attenersi a
quanto specificato dal costruttore nel manuale di impiego. In assenza di istruzioni specifiche, alla
luce di quanto indicato dalle norme di buona tecnica metrologica, è importante che il laboratorio di
misura effettui una taratura iniziale (all’acquisto della strumentazione) e adotti una periodicità
massimo biennale per le tarature successive.
La taratura deve essere eseguita presso laboratori che garantiscano la riferibilità ai campioni
internazionali di misura (centri SIT, EA o ILAC). Si ricorda che la taratura periodica delle
apparecchiature e la riferibilità metrologica ai campioni nazionali e internazionali è un requisito
indispensabile per l’accreditamento dei laboratori in conformità alla norma UNI CEI EN ISO/IEC
17025 o equivalente.
Ulteriori approfondimenti sulla scelta e sui requisiti della strumentazione di misura delle ROA sono
riportati in
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5.18 - Quali misure tecniche e organizzative adottare all’esito della valutazione ?
Scopo delle misure di tutela è quello di eliminare o ridurre al minimo tutti i rischi (diretti o indiretti)
per la salute e la sicurezza derivanti dall’esposizione a radiazioni ottiche di livello pericoloso ed
eventuali altri rischi associati.
Il DLgs.81/2008 richiede che vengano adottate specifiche azioni di prevenzione solo qualora la
valutazione evidenzi la possibilità di superamento dei VLE oppure la sorveglianza sanitaria
evidenzi alterazioni apprezzabili dello stato di salute dei lavoratori correlate all’esposizione a ROA.
Radiazioni ottiche non coerenti
Oltre all’adozione delle misure di tutela previste dai manuali di istruzione delle attrezzature di
lavoro (macchine) marcate CE, una volta verificata l’indispensabilità o insostituibilità della sorgente
o dell’attività-sorgente, per limitare o prevenire l’esposizione, si possono adottare soluzioni
tecniche e procedurali quali:
1)
il contenimento della sorgente all’interno di ulteriori idonei alloggiamenti schermanti
completamente ciechi oppure di attenuazione nota, in relazione alle lunghezza d’onda di
interesse; ad esempio, la radiazione UV si può schermare con finestre di vetro o materiali plastici
trasparenti nel visibile;
2)
l’adozione di schermi ciechi o inattinici a ridosso delle sorgenti (es.: i normali schermi che
circondano le postazioni di saldatura, come da UNI EN 1598:2004);
3)
la separazione fisica degli ambienti nelle quali si generano ROA potenzialmente nocive dalle
postazioni di lavoro vicine;
4)
l’impiego di automatismi (interblocchi) per disattivare le sorgenti ROA potenzialmente nocive
(es.: lampade germicide a raggi UV) sugli accessi ai locali nei quali queste sono utilizzate;
5)
la definizione di “zone ad accesso limitato”, contrassegnate da idonea segnaletica di sicurezza,
ove chiunque acceda deve essere informato e formato sui rischi di esposizione alla radiazione
emessa dalle sorgenti in esse contenute e sulle appropriate misure di protezione, soluzione
particolarmente utile per evitare esposizioni indebite, vale a dire di lavoratori non direttamente
coinvolti nelle operazioni con sorgenti ROA potenzialmente nocive, nonché esposizioni di
soggetti particolarmente sensibili.
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