Il valore di L
EX
così determinato sarà quello sul quale il datore di lavoro attiverà i protocolli di
prevenzione previsti dal Capo II del Titolo VIII, DLgs.81/2008.
2.13 - Come misurare il rumore impulsivo e come tenerne conto ?
La misurazione dell’esposizione a rumore impulsivo avviene sulla base di due percorsi:
-
nella determinazione del L
picco,C
, per la quale si utilizza l’impulso di massima ampiezza fra tutti
quelli prevedibili. Il livello L
picco,C
così misurato deve essere confrontato con i valori di azione
(135, 137 dB(C)), e con il valore limite (140 dB(C)) previsti dall’art. 189 del DLgs.81/2008;
-
nella determinazione del carattere impulsivo dei segnali ai quali viene esposto il soggetto. A
questo proposito, qualora il personale qualificato ipotizzi una possibile presenza di rumore
impulsivo, una verifica oggettiva può essere effettuata attraverso il metodo inserito nella norma
UNI 9432:2008 al punto 3.11, per cui un segnale può essere considerato impulsivo quando esso
soddisfa il criterio:
)A(dB3
L L K
T, Aeq
T,I, Aeq
I
≥
−
= ∆
dove L
Aeq,I,T
rappresenta il livello equivalente ponderato A rilevato con la costante di tempo
Impulse, mentre L
Aeq,T
rappresenta il normale livello equivalente ponderato A.
La presenza di rumore impulsivo all’interno dell’esposizione, pur non potendosi tradurre al
momento attuale in una penalizzazione in termini quantitativi, rappresenta per il soggetto esposto
una possibile causa di amplificazione della perdita uditiva a lungo termine, e come tale va segnalata
particolarmente al medico competente.
2.14 - Con quali modalità operative si valuta l’efficacia dei DPI uditivi che il DLgs.81/2008
esplicitamente richiede all’art.193, comma 1, lettera d) ?
Poiché i DPI-u devono essere messi a disposizione al superamento dei valori inferiori di azione
(VIA: 80 dB(A) per L
EX,8h
e/o 135 dB(C) per L
picco,C
), la valutazione di efficacia deve essere
condotta al superamento di tali valori.
Definita “efficienza” la capacità potenziale di un DPI-uditivo di proteggere la funzionalità uditiva di
un lavoratore ed “efficacia” la reale protezione della funzione uditiva ottenuta dal DPI-uditivo, si
rileva che l’art.193, comma 2, definisce i valori obiettivo della valutazione di efficienza dei DPI-
uditivi precisando che sono considerati adeguati se, correttamente usati, rispettano le prestazioni
richieste dalle normative tecniche. Dal punto di vista metodologico i riferimenti sono la UNI-EN
458:2005 e la UNI 9432:2008 che mettono a disposizione dei criteri per la valutazione
dell’efficienza e dell’efficacia.
Per il rispetto di questa richiesta legislativa si fornisce l’indicazione di procedere ad una valutazione
preventiva d’efficienza affiancata da valutazioni d’efficacia con queste attenzioni:
1)
per la valutazione d’efficienza si può ovviamente seguire il criterio proposto dalla UNI
9432:2008 (verificando di non superare gli 80 dB(A) di L
Aeq
), ma è spesso normalmente
sufficiente verificare che per i livelli delle lavorazioni più a rischio, utilizzando anche solo il
metodo SNR (L’
Aeq
= L
Ceq
– SNR), non si superi il valore inferiore di azione. Solo qualora
questo primo approccio non indichi il rispetto del VIA si provvederà a verificare che il valore di
L’
EX
(determinato dai diversi L’
Aeq
e dei relativi tempi d’esposizione) non superi il VIA. Il
superamento del VIA tenuto conto dell’effetto dei DPI-u indica che quei DPI-u non sono
adeguati e vanno sostituiti. Nel percorso prima delineato si suggerisce di tener conto della iper-
protezione (L’
Aeq
< 65 dB(A)) solo su specifica segnalazione del lavoratore accertandosi che sia
stato adeguatamente formato al riguardo, indicandogli in particolare in quali situazioni utilizzare
i DPI-u e quando no;
2)
per la valutazione d’efficacia occorre verificare: